Rapina con accoltellamento a Pescara, arrestato il presunto autore. Denunciati i due complici

Rapina con accoltellamento ieri sera in Piazza Sacro Cuore a Pescara: individuate dalla Polizia, nel giro di poche ore, le tre persone ritenute responsabili della tentata rapina avvenuta ieri pomeriggio nel centro di Pescara ai danni di un 58enne che è stato ferito al collo con un taglierino. In carcere è finito un uomo di 51 anni, pluripregiudicato, gravato anche da una condanna per un omicidio avvenuto a Pescara nel 1988. Mentre i due complici, un uomo e una donna, sono stati denunciati.

Nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 16 giugno, gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti in Piazza Sacro Cuore a Pescara, su segnalazione della sala operativa, per la presenza di una persona ferita e sanguinante. Sul posto anche i sanitari del 118 che hanno prestato il primo soccorso al ferito, un imprenditore commercialista originario di Monza, con diversi precedenti per reati fallimentari e contro il patrimonio, che presentava profonde ferite da taglio al collo, appena uscito dall’abitazione del figlio nella centralissima piazza pescarese.

Nell’immediatezza la vittima ha riferito di essere stato aggredito da due sconosciuti che lo hanno sorpreso alle spalle mentre rientrava in casa; i due gli hanno intimato di consegnare l’orologio indossato al polso e, di fronte al suo diniego, uno dei due lo ha colpito al collo con una lama. La vittima, pur perdendo molto sangue, è riuscita a scappare in strada dove è stato soccorso da alcuni passanti, mentre gli aggressori, fuggiti per le scale, hanno fatto perdere le loro tracce. Dalle prime testimonianze raccolte è emersa anche la presenza di una donna, vista allontanarsi dalla piazza unitamente ai due uomini. Sul posto è giunta immediatamente la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica.

La descrizione del malvivente responsabile dell’accoltellamento ha indotto gli investigatori a ritenere che potesse trattarsi di G.M., pluripregiudicato, gravato anche da una condanna per omicidio.

L’intuizione è stata subito avvalorata dalla visione delle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona, che lo hanno ripreso, unitamente al complice, mentre entrava nel portone dello stabile dove è avvenuta l’aggressione. La Squadra Mobile ha quindi iniziato le ricerche dell’uomo rintracciandolo rapidamente presso la sua abitazione dove hanno trovato anche la convivente.

Alla luce delle testimonianze raccolte, delle immagini estrapolate dai circuiti di videosorveglianza e considerando anche il fatto che il sospettato, seppur cambiatosi di indumenti, calzava ancora le scarpe (che, peraltro, erano sporche di sangue) indossate durante la violenta azione, è stato tratto in arresto per i reati di tentata rapina aggravata e lesioni volontarie aggravate.

Messo di fronte agli evidenti elementi probatori così raccolti, G.M, pur dando una ricostruzione parzialmente difforme da quanto ricostruito dagli agenti, ha ammesso la propria responsabilità e, sebbene non abbia voluto fare il nome del complice, ha detto alla convivente di condurre la Squadra Mobile nel posto a lei solo noto, dove erano stati buttati gli indumenti indossati al momento dell’aggressione (un cassonetto della spazzatura) unitamente al taglierino utilizzato per colpire la vittima, consentendone il rinvenimento e sequestro.

La convivente, M.A. è stata indagata in stato di libertà per la tentata rapina e le lesioni, in concorso con gli altri due complici. Nel frattempo, le indagini sul telefonino in uso all’arrestato hanno evidenziato numerosi contatti intercorsi nella giornata di ieri, sia prima che subito dopo la rapina, con I.R., pluripregiudicato residente a Pescara, e dalla fisionomia compatibile con quella dell’ignoto compartecipe alla tentata rapina.

Perquisito il suo domicilio, dove sono stati rinvenuti e sequestrati un paio di scarpe da tennis ed un paio di jeans del tutto simili alle calzature e ai pantaloni indossati dal complice. Quindi I.R. è stato denunciato in stato di libertà per il concorso nella tentata rapina e lesioni. Gli investigatori si sono recati in ospedale dove è stata acquisita la denuncia della vittima, refertata per “ferita d’arma bianca regione laterale del collo a dx, regione mandibolare e orecchio sinistro”, con una prognosi di 60 giorni con ricovero.

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