Rancitelli: dal Ferro al “Ferretto” di cavallo…nulla è cambiato

Spaccio, prostituzione alla luce del sole e degrado, dai proclami trionfalistici di scacco alla criminalità con l’abbattimento del Ferro di cavallo al quartiere Rancitelli di Pescara a una realtà completamente diversa.

E poco importa se a denunciare la situazione sia il solito Domenico Pettinari, additato dai suoi oppositori come un instancabile allarmista, ci sono le nostre telecamere a documentare ciò che accade in quello che è stato ribattezzato il “Ferretto di Cavallo”, in Via Lago di Capestrano, tra i civici 3 e 7. Siringhe, discarica a cielo aperto, escrementi e spaccio H24 con consumo diretto all’interno di box fatiscenti. Qui, chi vuole vivere dignitosamente è costretto a girarsi dall’altra parte o a districarsi come può in una quotidianità, obiettivamente, difficile. Pochi metri più a sud, nella spianata dell’Ex Ferro di Cavallo, uno slargo di erbacce, di tanto in tanto bonificato, ma comunque, anche qui, teatro di spaccio e consumo di droga, ma ancor peggio, di prostituzione da parte di giovani tossicodipendenti che per pochi spiccioli si danno anche alla luce del sole, con i residenti del palazzo poco più in là costretti ad assistere a scene poco edificanti anche in pieno giorno:

“Purtroppo nulla è cambiato con l’abbattimento del Ferro di cavallo – spiega Domenico Pettinari – tutto si è spostato in questa parte del quartiere e a poco, evidentemente, servono i controlli giornalieri delle Forze dell’Ordine. L’Amministrazione Comunale, per pura propaganda, aveva annunciato che sarebbe arrivato l’esercito. Non si è visto nessuno e la Questura resta a rango inferiore con un organico limitato a fronteggiare quella che è sempre più un’emergenza.”