Il Presidente Mattarella in Abruzzo per celebrare il 25 Aprile

Per celebrare l’anniversario della liberazione, Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita in Abruzzo.

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LA CRONACA DELLA GIORNATA:

 

ORE 12 – “Non era, quella fascista, la Patria che aveva meritato il sacrificio eroico di tanti soldati italiani. La Patria, che rinasceva dalle ceneri della guerra, si ricollegava direttamente al Risorgimento, ai suoi ideali di libertà, umanità, civiltà e fratellanza”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella a Casoli. “Non fu, dunque, per caso, che gli uomini della Brigata Maiella scelsero per sé stessi la denominazione di patrioti. La stessa dei giovani che andavano a morire in nome dell’Unità di Italia. La Resistenza fu un movimento corale, ampio e variegato, difficile da racchiudere in categorie o giudizi troppo sintetici o ristretti – ha detto Mattarella -. A lungo è stata rappresentata quasi esclusivamente come sinonimo di guerra partigiana, nelle regioni del Nord d’Italia o nelle grandi città”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso a Casoli. “Le tante insurrezioni, da Napoli a Matera, da Nola a Capua, alle tante avvenute in Abruzzo, attestano la percezione da parte degli italiani della posta in gioco – ha detto Mattarella -: da una parte i massacratori, gli aguzzini, i persecutori di ebrei; dall’altra la civiltà, la libertà, il rispetto dei diritti inviolabili di ogni persona”.

ORE 10,30 – Casoli imbandierata attende in un clima di festa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in questo paese di circa seimila abitanti in provincia di Chieti farà la seconda tappa del suo tour per celebrare il 25 Aprile. Dopo la visita privata al Sacrario della Brigata Maiella a Taranta Peligna, a 20 chilometri da Casoli, il capo dello Stato terrà un discorso nel teatro comunale della cittadina, nella quale nel 1943 fu fondata la formazione partigiana che contribuì alla liberazione dal nazifascismo. Corso Umberto I e piazza Brigata Maiella nel centro di Casoli sono già gremite di pubblico dietro le transenne. Alla finestre e nelle mani degli spettatori numerosi tricolori, così come i fazzoletti al collo di anziani e giovani. Molti i bambini delle scuole in una splendida giornata primaverile; alla festa della Liberazione partecipano anche famiglie di migranti, una comunità con centinaia di persone a Casoli.

 

ORE 10,10 – Il Presidente Mattarella è in visita privata al Sacrario della Brigata Maiella a Taranta Peligna. È durata una quindicina di minuti la visita al Sacrario della Brigata Maiella del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Taranta Peligna (Chieti) in occasione del 25 aprile. Mattarella ha deposto una corona. Ad accoglierlo tantissime persone e studenti che hanno intonato l’Inno d’Italia e Bella Ciao. Mattarella era accompagnato, in questa sua prima tappa della visita in Abruzzo, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano. QUI IL VIDEO DELLA VISITA

Mattarella ieri al Quirinale nel corso dell’ incontro con le Associazioni Partigiane, Combattentistiche e D’Arma, ha detto che “L’Abruzzo è una regione – anch’essa – profondamente segnata dai combattimenti e dalle rappresaglie delle truppe naziste. Rievochiamo in questi giorni quel 25 aprile 1945, quando il comitato di liberazione nazionale alta Italia chiamava alla insurrezione generale. Pensando a quel momento storico il nostro pensiero è rivolto al presidente Sandro Pertini e a quanti furono artefici di quel giorno storicamente così importante per il nostro Paese”.

Gran parte dell’Italia era già stata liberata. La Resistenza, attiva dal ’43, aveva combattuto con crescente intensità dal sud al nord del Paese, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane, cui si aggiungevano le orribili repressioni che hanno colpito cittadini innocenti e indifesi, anziani, donne e bambini. Alle vittime di queste tragedie si aggiunsero i martiri della divisione Acqui nelle isole Ionie. Gli internati militari: 600.000 soldati deportati nei campi di concentramento perché si rifiutarono di combattere nelle file nazifasciste, trattati così duramente che ben 50.000 non fecero più ritorno. I militari del primo raggruppamento motorizzato caduti nella battaglia di Montelungo e quanti, nelle fila dell’esercito del sud, presero parte alla guerra di liberazione. A tutti loro è rivolto il nostro pensiero e l’abbraccio del ricordo della Repubblica. La Resistenza fa parte della nostra storia. Nata spontaneamente nelle città, nelle periferie, nelle campagne e sulle montagne, coglieva il bisogno di pace, di giustizia e di libertà. Ha ridato dignità alla Nazione. Le Forze Armate vi hanno dato, con il Corpo italiano di liberazione, il loro prezioso contributo.

“Tutti questi eventi, comportamenti, passioni, generose dedizioni vanno ricordati costantemente, con convinzione, anche perché, in tanti Paesi, le società di oggi, pur passate attraverso i drammi umani, le sofferenze e le macerie del ventesimo secolo, sembrano, talvolta, aver attenuato gli anticorpi all’egoismo, all’indifferenza e alla violenza, avvertiti intensamente dalle generazioni che hanno vissuto il secolo delle due guerre mondiali e le crudeltà delle dittature. Affiorano ogni tanto segnali che manifestano rigurgiti di autoritarismi, di negazionismi, di indifferenza rispetto ai fondamentali diritti della persona umana, di antisemitismo, di malintesi egoismi nazionali. Chi ha lottato, chi ha sacrificato la propria vita, per la libertà, per la giustizia e per la democrazia, costituisce un esempio per tutti e ci ha consegnato un patrimonio di valori che va custodito e trasmesso. L’azione, che, attraverso le Associazioni che rappresentate, viene posta in essere, rappresenta un servizio alla democrazia e alla memoria del nostro popolo. E’ di grande importanza far conoscere ai giovani, con le testimonianze e la coerenza delle vostre scelte passate, il valore dell’impegno, della responsabilità e della solidarietà. Ai nostri militari, che hanno raccolto la tradizione di tanti nobili esempi di dedizione, di altruismo, di sacrificio, rivolgo il saluto più cordiale ed esprimo riconoscenza del Paese per il prezioso impegno quotidiano, in patria come in terre lontane, al servizio della pace e della sicurezza. Pochi giorni or fosse ardeatine, partigiani, troilo, sono, alle Fosse Ardeatine, ho reso omaggio a quelle vittime innocenti, nella ricorrenza di una barbarie che non potrà mai trovare spiegazione umana. Nell’ascoltare l’appello delle 335 vittime trucidate, si viene presi dallo sgomento per tanta aberrazione e tanta violenza. Proprio sulla base della constatazione dell’abisso di sofferenza e di disumanità che hanno subito nostri concittadini in quei tragici anni, possiamo guardare con grande ammirazione e riconoscenza all’eroismo, al coraggio, alla tenacia e all’operosità di quell’Italia che ha saputo ricostruire e offrire alle nuove generazioni una patria libera e pacificata. Nella ricorrenza del 73° anniversario della liberazione, mi rivolgo a tutti voi, presidenti e rappresentanti delle associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma, per esprimere il mio sincero apprezzamento per il vostro compito di custodirne i valori, e mi permetto di esortarvi a cercare costantemente nuove idee, energie e iniziative per trasmettere questo patrimonio alle nuove generazioni.”

Nel salutare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il governatore, Luciano D’Alfonso, ha ricordato l’importanza del 25 aprile per l’Abruzzo e in particolare per Casoli e per i comuni dell’Aventino, che “rappresenta la memoria collettiva dei valori di libertà e liberazione. I ragazzi della Brigata Maiella sono stati bravi a far concepire alle future generazioni il fatto che bisogna avere una visione dell’insieme”. Tra gli ospiti istituzionali erano presenti alla cerimonia, anche il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, e Mara Carfagna, vicepresidente della Camera. A nome di tutti i sindaci del comprensorio, i primi cittadini di Casoli, Massimo Tiberini, e Taranta Peligna, Marcello Di Martino, hanno rappresentato al presidente Mattarella, la necessità di una maggiore attenzione da parte dello Stato per le popolazioni interne per arginare il fenomeno dell’emarginazione e l’abbandono.

IL SERVIZIO DEL TG8:

https://www.youtube.com/watch?v=YdXBrPg0p1I

Fabio Lussoso: