Premio nazionale Paolo Borsellino: oggi all’Ipssar De Cecco la storia di una morte di mafia a soli 16 anni

Nell’ambito delle iniziative della XXV edizione del Premio nazionale Paolo Borsellino, oggi a Pescara, nella sede dell’Istituto Alberghiero Ipssar De Cecco, l’incontro con Pinuccio Fazio, padre di Michele, vittima innocente di mafia.

In collegamento da remoto anche la Presidente della Corte d’Appello de L’Aquila Fabrizia Francabandera.

Michele Fazio nacque il 21 settembre del 1985 a Bari. Secondo di quattro figli, crebbe tra le strade della città vecchia, tra i suoi amici e i figli dei boss. Michele voleva prendere le distanze dalla violenza, dalla criminalità, dalle logiche della mafia, per questo sognava che un giorno avrebbe fatto il carabiniere. Nell’attesa, per aiutare la famiglia, andava a lavorare in un bar. Michele aveva appena 16 anni quando, tornando dal lavoro una sera di luglio, venne raggiunto da un proiettile destinato ad altri, diventando vittima innocente e, in seguito, emblema di legalità.

A sparare furono quattro killer del clan Capriati, i colpi erano destinati al clan rivale degli Strisciuglio. Da quel giorno, la famiglia di Fazio, anche grazie all’associazione Libera di Don Ciotti, ha trovato la forze di reagire e di lottare contro tutte le mafie raccontando la storia di Michele, un ragazzino pieno di sogni che aveva scelto da che parte stare.