Pescara, mense scolastiche troppo care: le famiglie protestano in commissione

Nuova seduta della commissione controllo e garanzia sul caro mense, ma i buoni pasto restano troppo onerosi per le famiglie. La soluzione presentata dall’assessore all’istruzione Gianni Santilli di istituire una nuova fascia di reddito che va dai 12.000 a i 18.000 euro, in modo da consentire alle famiglie che rientrano nei parametri uno sconto, non piace ai genitori.

Oggi riparte il servizio di refezione scolastica, a Pescara. C’è malcontento tra i genitori che, questa mattina, hanno partecipato alla seduta della commissione controllo e garanzia. «Un aumento del costo elevato dopo che il comune ha deciso di togliere il contributo che grava soprattutto sulla famiglie con  la fascia di reddito ISEE sopra i 18000 euro – ha dichiarato al Tg8 Roberta Aquilani, rappresentante dei genitori dell’Istituto Comprensivo 5 di Pescara – e sono pochi quelli che rientrano nella fascia più bassa. Il costo passerà da 3 euro e 71 centesimi a quasi sei euro. Non  è affatto il costo di un caffè, come ci viene detto. Rischiamo di perdere la scuola a tempo pieno, con tutte le ripercussioni del caso che gravano sia sui bilanci famigliari, ma anche sull’educazione i nostri figli».

Il presidente della commissione Pietro Giampietro rimarca che «senza interventi radicali, le mense pubbliche pescaresi rischiano di diventare fra le più care d’Italia e questo sta creando enormi apprensioni in migliaia di famiglie».

I 5 Stelle: “Dall’amministrazione Masci un salasso per le famiglie pescaresi” 

Questa mattina durante i lavori della commissione controllo e garanzia l’assessore Santilli ha esposto ai consiglieri comunali ed ad una nutrita rappresentanza di genitori la bozza di intervento che la Giunta avrebbe intenzione di varare a seguito dell’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno del Consiglio. “Una proposta assolutamente insufficiente a rispondere alle esigenze delle famiglie già colpite da una congiuntura economica particolarmente dura. Quello che abbiamo ascoltato oggi è semplicemente la creazione di un’ulteriore fascia di reddito che prevede uno sconto del 15/20% per chi ha un ISEE fino a 18.000 euro.” – commentano i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, Massimo Di Renzo e Paolo Sola – . A prescindere dai giochini contabili fatti sulle fasce di reddito quello che l’amministrazione Masci deve fare è ripristinare, come minimo, il contributo che il Comune aveva previsto negli anni scorsi ed ora inspiegabilmente sparito.” – incalzano i Consiglieri pentastellati.-“L’amministrazione Masci non si è sforzata abbastanza per risolvere il problema che lei stessa ha procurato con il taglio del contributo. La maggior parte delle famiglie che usufruiscono del tempo pieno sono quelle dove entrambi i genitori lavorano e che, pur avendo un reddito sopra i 18.000 euro, non naviga di certo nell’oro. Oggi il tempo pieno non è un capriccio dei genitori ma una vera necessità sociale che permette alle donne di non dover rinunciare al proprio lavoro per dare da mangiare ai propri figli. Sono tantissime le città dove il tempo pieno è la norma e non un’eccezione come a Pescara ed è questo il miglior modo per rispondere al calo delle nascite tanto caro, almeno a parole, al centrodestra. Siamo alle soglie di una nuova sessione di bilancio e in questa occasione si dovranno fare scelte politiche sul dove allocare le risorse a disposizione. Piuttosto che sperperare soldi in interventi discutibili utili solo a gonfiare l’ego del Sindaco Masci si pensi a questa che è una vera emergenza che va affrontata con il massimo impegno. Come nel caso del salasso chiesto alle famiglie ”