Maltempo: il crollo degli alberi frutto di anni di scelte errate e cattiva gestione

L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Pescara interviene sui numerosi danni, anche con vittime, causati dal crollo di alberi e di pinete in occasione di temporali: “Decenni di capitozzature senza senso hanno portato centinaia di migliaia di Tigli, Platani, Pioppi ad avere carie scatenanti stroncature e crolli”

Così il Presidente Paolo Sonni, Dottore Agronomo, e il Delegato al Verde Urbano e Foreste Matteo Colarossi, Dottore Forestale. “Il Cambiamento climatico porta, sempre più, a scambi di calore estremi forieri di tempeste e di trombe d’aria che incidono purtroppo non solo sui manufatti ma anche sul patrimonio arboreo urbano ed extraurbano. Ci riferiamo alle alberature delle città, dei camping, delle pinete nei luoghi turistici montani e litoranei ma anche di alberi in condomini e in case private dove la non manutenzione o la cattiva manutenzione passata ha portato alla riduzione di stabilità degli alberi che possono cadere anche con eventi normali. Decenni di capitozzature senza senso hanno portato centinaia di migliaia di Tigli, Platani, Pioppi ad avere carie scatenanti stroncature e crolli. Inoltre, la pratica errata dei tempi passati, ma ancora non sopita, di piantare specie in posti sbagliati come i Pini in aree con falda acquifera alta oppure di specie non idonee scelte solo per estetica e senza il consulto di un agronomo e/o forestale, aggravano la predisposizione ai cedimenti”.

“Questa purtroppo è l’eredità che proviene dal passato a cui Amministrazioni pubbliche, operatori turistici proprietari di Camping, Alberghi e Pensioni, Condomini e privati devono affrontare. Gli alberi sono essere viventi che vanno scelti in base a un progetto d’albero programmando cure, manutenzioni e difesa fitosanitaria e soprattutto le Valutazioni di Stabilità arboree (VTA). Pertanto bisogna rivolgersi ad agronomi e forestali per far valutare la stabilità degli alberi, delle alberature, delle pinete e delle abetine turistiche litoranee e montane al fine di prevenire e ridurre i rischi di cedimenti, danni e soprattutto vittime. E’ chiaro che la tutela delle piante non ne viene meno, sostituzioni e prescrizioni di corrette cure e potature portano a far crescere alberi in buona salute, stabili e più utili per
stoccare l’anidride carbonica responsabile del cambiamento climatico”.

Per Concludere, Sonni e Colarossi lanciano l’appello “per un cambio di paradigma dove la parola d’ordine è prevenire con le valutazioni di stabilità e piantare specie giuste al posto giusto indicati da professionisti competenti”.