Nella tarda serata di ieri a Pescara i carabinieri hanno arrestato due uomini di nazionalità straniera che poco prima avevano rubato un telefonino e aggredito il proprietario mentre tentata di riprendersi lo smartphone
I due, un 43enne e un 26enne, sono stati arrestati e portati in carcere. La vittima è un giovane di nazionalità italiana che ai militati del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri che lo hanno incontrato in Via Lago di Capestrano, alle 23:45, ancora in evidente stato di shock, ha raccontato di essere stato rapinato e aggredito.
Ai carabinieri ha detto che, mentre era seduto su una panchina ed era intento a leggere dei messaggi sui social sul suo smartphone, i due uomini si sono avvicinati con fare deciso. Mentre il primo era di fronte alla vittima e osservava attentamente cosa accadeva intorno, il complice gli ha detto: “Che bello quel telefono” e glielo ha strappato dalle mani.
Alla reazione del giovane che ha tentato invano di riprendersi il device, il rapinatore ha risposto minacciandolo e lo ha spinto con violenza sul petto facendolo cadere dalla panchina. I due si sono impossessati del telefono e sono fuggiti.
Pochi istanti più tardi il giovane ha incrociato una pattuglia dei Carabinieri in servizio in quell’area e ha descritto minuziosamente i due rapinatori che sono stati rintracciati vicino ad un’abitazione. Hanno tentato di nascondersi tra i cespugli di un’area che abitualmente è frequentata da tossicodipendenti ma il loro tentativo è stato vano.
Nel corso della successiva perquisizione personale nelle tasche dei pantaloni del 26enne è stato ritrovato il telefono completo di cover, al cui interno c’era il codice fiscale della vittima. Lo smartphone è stato restituito al legittimo proprietario che lamentava dolori al torace, a seguito della spinta, ed è stato soccorso da personale sanitario del 118.
