Era a passeggio, di sera, fuori dall’orario di servizio eppure notando un ragazzo pericolosamente appeso dal punto più alto del Ponte del mare non ha esitato ad avvicinarlo e dopo averlo tirato giù l’ha persuaso a desistere e farsi aiutare. Protagonista un militare della Guardia Costiera di Pescara
Si chiama Giovanni Manuel Carbone il militare a cui il giovane in difficoltà deve la vita. In servizio presso la motovedetta CP 729 della Capitaneria di porto di Pescara, si trovava a percorrere di sera e fuori servizio l’area pedonale del Ponte del Mare quando, all’improvviso, proprio nel punto più alto del ponte scorge in lontananza un ragazzo seduto sul parapetto delimitativo di protezione. Affrettandosi nella sua direzione, il militare ha intuito, immediatamente, lo stato confusionale in cui versava il giovane, che aveva lo sguardo perso nel vuoto ed il busto che dondolava pericolosamente nel baratro. Dopo averlo afferrato dalla giacca e dai pantaloni, inizia una delicata opera di convincimento ed in un attimo di esitazione del ragazzo dai suoi intenti, il militare è riuscito nell’impresa di farlo scendere dal parapetto affidandolo agli agenti della questura di Pescara, giunti sul luogo.
“La salvaguardia della vita umana in generale, ed in mare in particolare, – afferma il Contrammiraglio Fabrizio GIOVANNONE, Direttore Marittimo di Pescara – è uno dei compiti più nobili affidati al Corpo delle Capitanerie di porto, che contraddistingue e caratterizza, anche fuori dal servizio, le donne e gli uomini della Guardia Costiera”.
