Pescara: movida ridotta, gli esercenti ricorrono al Tar

Una quarantina di operatori commerciali del centro di Pescara presenterà ricorso al Tar contro le ordinanze sulle attività notturne decise dal Comune. Nonostante ciò, il sindaco Masci fa sapere che non tornerà indietro.

Una questione annosa quella della convivenza tra gli esercizi commerciali di piazza Muzii e zone limitrofe e residenti. Il sindaco Masci sembra andare avanti per la sua strada sugli orari anche se precisa di voler tutelare non solo i residenti ma pure gli operatori commerciali. Dal canto loro, gli esercenti sono sul piede di guerra. Antonietta Di Bello, titolare del locale “Piatti” afferma che dalla domenica al giovedì la chiusura a mezzanotte è assurda visto che “magari si deve andare da un commensale che sta consumando un dessert e mettergli fretta per farlo andare via. Inoltre – prosegue – c’è il rischio di desertificazione della zona visto che l’ordinanza vale solo per i locali di piazza Muzii e zone limitrofe, magari un centinaio di metri più in là le regole sono diverse e ciò potrebbe spingere gli avventori a scegliere un altro locale. Tutto questo a discapito delle tante famiglie che hanno ripreso con fatica l’attività pagando le tasse e rispettando le regole”.

Sulla questione interviene Fabrizio Vianale, direttore di Confartigianato Pescara:

“Invece di aiutare i locali dopo la pandemia, paradossalmente gli orari sono più restrittivi del periodo precedente. Inoltre, i rilievi sui rumori, effettuati dall’Arta a luglio, in estate, quando c’era una affluenza massima, non possono essere presi in considerazione vita natural durante. Se fatti oggi, darebbero un esito diverso”.

Confartigianato sollecita “un monitoraggio dei rumori aggiornato, e la riduzione delle imposte per andare incontro alle attività”. Si pensa anche a una riduzione degli affitti, annunciando “una valutazione sui pannelli” fonoassorbenti da parte di Confartigianato.

Ma il sindaco Masci annuncia che le scelte sul distretto del “food and beverage” sono state già state assunte, alla luce delle misurazioni dei rumori notturni da parte dell’Arta e anche delle sentenze e dei risarcimenti imposti in altre città a gestori dei locali e Comuni a beneficio dei residenti. Il primo cittadino, però, precisa che per Natale si aprirà una riflessione, come chiesto dai locali, che vorrebbero far slittare in avanti gli orari nel periodo di festa.

“Non mi fa piacere che si chiuda prima ma serve per impedire un danno ai residenti, che potrebbero intraprendere delle azioni. Non vedo altre soluzioni, e le decisioni che prendo sono per il bene della città nella sua totalità, non per le singole categorie. Ciò che cerco è un punto di equilibrio tra chi ha diritto di lavorare senza creare problemi ai residenti e i residenti, che hanno diritto di stare a casa senza problemi. Qualsiasi decisione arriverà dal Tar, aiuterà la riflessione”.

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