Pescara: l’Aca puntualizza e risponde, con toni polemici, a Blasioli

“Io e 3 tecnici sul posto con scarpe antinfortunistiche. Il Consigliere Regionale Blasioli in completo per la videointervista su Rete8. Chi fa propaganda dei due?” Il Presidente dell’Aca, Giovanna Brandelli, replica con toni polemici alla denuncia di perdite d’acqua in un palazzo della Regione a Pescara.

 “L’Aca non è stata avvisata martedì attraverso i canali istituzionali: Aca non è più il partito dell’acqua quindi le segnalazioni non possono essere fatte agli amici degli amici ma vanno formalizzate al numero verde o online. In questo modo si aprono gli ordini di manutenzione. Inoltre Aca non fa l’idraulico, ma il gestore idrico, ovvero controlla e gestisce la rete pubblica di acquedotto e fognatura, ma non può operare su luoghi privati. Meno che mai ha il servizio di custodia dell’immobile Regionale. Tuttavia poiché ACA è una struttura tecnica che si deve adoperare per perseguire il bene pubblico, oggi c’è stata la verifica delle enormi perdite di acqua potabile: il contatore di acqua potabile della Regione non gira, quindi non c’è un consumo di acqua potabile e nella zona della perdite non ci sono reti di adduzione idrica ACA. Per eliminare ogni dubbio è stato fatto anche un prelievo per escludere che si tratti di acqua potabile. Prima di spendere tempo e risorse e l’attenzione di un Consigliere Regionale e attivare denunce multimediali andrebbero fatte le dovute e competenti verifiche. Il sillogismo avanzato dal Consigliere Regionale fra una disfunzione delle reti interne al Palazzo della Regione, e su cui ACA non ha alcuna competenza, e la crisi idrica conclamata da MARZO che impone ancora oggi un piano di restrizione sulla erogazione di acqua, è inoltre strumentale, fuorviante e merita un’azione legale. Duole anche l’attacco personale, in un momento in cui si sta trasformando l’assetto organizzativo di ACA che dopo la Direzione Generale sta coinvolgendo il settore commerciale e del controllo di gestione. Questa iniziativa del Consigliere è anche un esempio autorevole di come si possa attivamente ostacolare il conseguimento dell’interesse pubblico. Chiedere l’intervento di ACA quando ACA non ha competenza significa distrarre operatori dal servizio sul territorio”.