Pescara: il nuovo prefetto, Luigi Liguori, si presenta alla stampa in videoconferenza

Ha incontrato la stampa locale in videoconferenza il nuovo questore di Pescara, Luigi Liguori: prende il posto di Francesco Misiti, andato in pensione dopo 4 anni nel capoluogo adriatico. Liguori si è detto innamorato del suo lavoro e contento di essere giunto a Pescara.

“Sono qui per cercare di dare il mio contributo alla città e al territorio provinciale. Amo il mio lavoro e questo incarico mi lascia molto soddisfatto. Sono arrivato questa mattina e non conosco ancora la situazione locale. E’ quello che imparerò a fare. Il crimine, però, non ha province, non conosce frontiere”. Si presenta così, nel primo giorno di servizio, il nuovo questore di Pescara, Luigi Liguori, che prende il posto di Francesco Misiti, andato in pensione dopo quattro anni nel capoluogo adriatico.

Liguori, dopo una visita al Prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, ha incontrato i giornalisti nel corso di una videoconferenza: “Ho scelto questa modalità – ha detto – perché è importante rispettare le norme anticontagio”.

“La Polizia sarà al fianco del cittadino. Non andremo lì a mostrare i muscoli al ragazzino che si abbassa la mascherina. Ci faremo vedere per strada, daremo suggerimenti, ma interverremo solo in casi eclatanti. Le multe le faremo, ma non staremo ogni mattina a fare il report su quante sanzioni abbiamo elevato”. Così il nuovo questore di Pescara, Luigi Liguori, a proposito dei controlli sul rispetto delle norme anticontagio in vista delle festività natalizie. “La voglia di socializzare ce l’hanno tutti – dice il questore nel corso della videoconferenza in cui si è presentato ai giornalisti – ma la pandemia c’è. Dobbiamo capire che i nostri comportamenti devono cambiare nel concreto. Il distanziamento sociale, ad esempio, è un modo di vivere e dobbiamo aiutare i cittadini a viverlo. Sarà sicuramente un Natale molto diverso dal solito. Dovremo stare solo con i membri più stretti della famiglia”

La Questura di Pescara, secondo il nuovo questore, “funziona benissimo, ma si può sempre migliorare. Ho chiesto al responsabile dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp) – afferma – dopo quanti squilli rispondiamo al telefono. Mi ha detto dopo due, tre squilli: dobbiamo lavorare per arrivare a due”. Nel sottolineare l’importanza del “lavoro di squadra”, Liguori definisce quello italiano come un “modello organizzativo che ci invidiano all’estero”. Spiegando di non sapere ancora quale tipo di criminalità si troverà davanti, il questore afferma che “la criminalità va affrontata, sia se di tipo comune sia se di tipo organizzato”, perché “al crimine non si può dare il tempo di diventare importante”.

Nella sua lunga esperienza, il questore ha già avuto a che fare con l’Abruzzo: “Quando ero alla Direzione investigativa antimafia (Dia) – racconta – Pescara e la costa abruzzese erano tra le mete privilegiate della criminalità organizzata di Cerignola (Foggia). Poi, ancora, tra il 2009 e il 2015, quando ero direttore della Nona Zona della Polizia di Frontiera, per le regioni Puglia, Abruzzo e Molise”.

Nato in Calabria, 59 anni, Liguori entra in Polizia nel 1986, nel Reparto Mobile di Genova, città in cui poi sarà anche capo delle Volanti.