Oggi a Pescara il centrosinistra ha spiegato il ricorso al Consiglio di Stato e le iniziative per mettere in sicurezza il diritto di voto dei cittadini
La vicenda è quella delle ultime comunali a Pescara, annullate dal Tar in 27 sezioni e ora in bilico in tutte le 170. Carlo Costantini, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra – composta da Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e liste civiche – ha già annunciato il ricorso con sospensiva al Consiglio di Stato. Oggi in conferenza stampa sono state spiegate le ragioni di questa scelta:
«In questa vicenda non è in gioco solo la posizione di una parte politica, ma i valori democratici. Noi siamo disposti ad accettare qualsiasi rischio, perché è troppo grave quello che è accaduto a Pescara per poter essere pulito con un colpo di spugna. Quello che è accaduto a Pescara, dopo la vicenda della droga e della cocaina nella gestione degli appalti del Pnrr, non ci consente più di farci scivolare addosso niente, perché sono episodi che hanno gettato discredito sulla nostra città a livello nazionale e non solo.
Quindi di fronte a questo ennesimo scandalo, indipendentemente dalle responsabilità, e che si tratti di scandalo è un fatto oggettivo, noi non ce lo faremo scivolare addosso. Sono 15 giorni che sentiamo parlare di errori formali, ma l’errore formale è per definizione un errore di scrittura di un numero sbagliato sul verbale. A Pescara il Tar ha annullato le elezioni non perché qualcuno ha scritto un numero sbagliato che poi ha trovato il giusto riscontro dall’attività di verifica: il Tar ha annullato le elezioni per errori e manomissioni materiali fisiche, perché la scomparsa fisica di 1200 schede non può essere ricondotta a un errore formale».
Perché possa essere validato dal Consiglio di Stato, il ricorso dovrà essere presentato entro il 14 luglio. L’obiettivo della sospensiva è l’annullamento di tutto il voto, anche perché, sottolinea Costantini, “a distanza di un anno è cambiata anche la base elettorale degli aventi diritto nelle 27 sezioni chiamate in causa dal Tar, tra decessi e cambi di residenza”.
La risposta del Consiglio di Stato dovrà comunque arrivare prima del 24 agosto, data individuata dal Prefetto di Pescara per il ritorno alle urne. In conferenza stampa, a sostegno delle tesi del candidato sindaco Costantini, anche i rappresentanti delle liste della coalizione.
Per Erika Alessandrini, consigliera regionale del Movimento 5 stelle, non si può continuare a parlare di errori formali, ma di manomissioni che hanno inevitabilmente cambiato l’esito del voto.
C’è poi la questione dei soldi pubblici dei contribuenti pescaresi che per Daniele Licheri, segretario regionale di Alleanza Verdi-Sinistra, il sindaco Masci sperpererà inutilmente per un ricorso al Consiglio di Stato senza sospensiva che di fatto non cambierà nulla.
Donato Di Matteo, in rappresentanza delle liste civiche che sostengono Costantini, punta il dito anche contro le scelte sbagliate dell’amministrazione guidata da Masci.
«Alla luce di tutto questo il ricorso al Consiglio di Stato con sospensiva diventa un obbligo morale nei confronti della democrazia e degli elettori – dichiara Daniele Marinelli, segretario regionale del Partito democratico».
IL SERVIZIO DEL TG8
