Pescara: al Marconi più che la prima campanella l’ennesima protesta

Ennesima protesta del “Liceo Marconi” di Pescara: la foto che vedete è di poco fa quando in tantissimi tra genitori, studenti e sindacalisti si sono ritrovati davanti all’ingresso della sede storica per chiedere certezze e scongiurare i doppi turni. Professori accanto ad alunni in attesa di Zaffiri, presidente della Provincia.

Sono ancora ben 26 le classi appese al filo dei doppi turni perchè senza sede, nemmeno quella provvisoria. La campanella, infatti, oggi non è nemmeno nel “plesso” ex Fater, uno degli stabili di quello che è stato ribattezzato lo “spezzatino” deciso dalla Provincia. E se i sindacati chiedono da giorni un tavolo urgente, oggi l’ennesima protesta. Dalle 8 alle 11 assemblea e presidio in via Marino da Caramanico, davanti alla sede della scuola, in attesa dell’incontro col presidente della Provincia Zaffiri. I ragazzi si sono radunati esponendo striscioni per contestare la divisione in più sedi e anche le mancate e ritardate risposte che, a loro dire, ha dato la Provincia di Pescara. Il sit-in, autorizzato, si è svolto senza alcun problema e sotto lo sguardo di alcuni carabinieri e agenti della Polizia di Stato. La vicenda del Liceo Marconi si trascina da mesi, da quando è stata dichiarata l’inagibilità del complesso che ospitava quasi 1500 studenti. In attesa della riqualificazione della struttura gli studenti inizieranno le lezioni in altri plessi.

I sindacati, in particolare la Cisl Scuola, oltre a stigmatizzare il rischio doppi turni, chiede un tavolo di confronto urgente e la garanzia sulla certezza di riconsegna dei lavori nei tempi previsti.