Pescara, affitta una camera di hotel per spacciare droga: arrestato

Un 34enne è stato arrestato dalla polizia, sorpreso con quasi un chilo di cocaina nascosta in una camera di un albergo in viale Bovio, presa in affitto per gestire il traffico di stupefacenti. Nei guai anche un 22enne: rifiuta l’alcoltest e poi aggredisce i poliziotti.

L’uomo, M.M., originario di Napoli ma da tempo residente a Pescara, ha alle spalle diversi precedenti. Gli agenti della sezione antidroga della squadra mobile hanno notato l’uomo uscire dall’ appartamento e dirigersi a piedi verso il centro città. A quel punto sono intervenuti per procedere al controllo. L’uomo, come si legge in una nota della Questura, avrebbe opposto resistenza e tentato di disfarsi delle chiavi dello stabile e di un borsello, al cui interno era nascosto un involucro di cocaina per un peso di quasi un etto e una somma in contanti di 500 euro. Il denaro è stato sequestrato in quanto ritenuto provento di spaccio.

Nella colluttazione un poliziotto ha riportato lievi lesioni a una mano ed è stato medicato al Pronto soccorso. Dalla perquisizione dell’abitazione è stato recuperato e sequestrato, all’interno della stanza, oltre 800 grammi di cocaina, suddivisa in due involucri, due bilancini di precisione e materiale utile al confezionamento dello stupefacente. M.M. è stato arrestato per i reati di detenzione ai fini di spaccio e di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e accompagnato in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Ieri pomeriggio, inoltre, la squadra volante ha denunciato un 22enne rumeno residente a Pescara, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di sottoporsi all’alcoltest. Inoltre, rendono noto i poliziotti, per impedire l’accompagnamento in caserma si è denudato e ha iniziato a urlare e scalciare, nel tentativo di divincolarsi, spingendo con forza e violenza e riuscendo a trascinare a terra due operatori. Solo con l’ausilio di un’altra volante l’uomo è stato immobilizzato e trasportato in Questura. Per il 22enne sono scattati i domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.