Palazzo Via Battisti: dopo l’amministrativo il penale

In attesa dell’udienza davanti ai giudici del Consiglio di Stato, sulla vicenda della compravendita della palazzina storica di Via Cesare Battisti a Pescara ora anche le attenzioni della Procura legate a un’altra inchiesta nei riguardi di un dirigente della Provincia.

Un parere, quello della Soprintendenza, giunto in ritardo o una condotta figlia di un preciso modus operandi ? La vicenda del palazzo al civico 198 di Via Cesare Battisti a Pescara potrebbe assumere risvolti che vanno al di là della semplice imperizia e questo stando al fascicolo aperto in Procura dal Pm Luca Sciarretta, al momento senza alcun indagato, che prende spunto da un’altra inchiesta già avviata e con un’udienza già fissata per il prossimo settembre. Della compravendita dell’edificio ne abbiamo già parlato, l’atto al notaio nel dicembre del 2018 con il passaggio dalla Provincia di Pescara alla “Gestioni Culturali Srl” della Fondazione “Pescarabruzzo” per una cifra di circa un milione e trecentomila euro; successivamente il permesso, accordato dagli uffici tecnici del Comune di Pescara, a costruire un attico, opera poi realizzata. Su quella struttura, però, c’è un vincolo storico che la Soprintendenza ha notificato anche se in forte ritardo, rispetto a una richiesta che comunque era stata avanzata. Su questo si è aperto un procedimento amministrativo segnato da una prima sentenza del Tar, che ha dato ragione alla Soprintendenza, specificando che, anche in assenza di un parere da parte del Ministero, la Provincia si sarebbe dovuta guardar bene dal dare seguito alla compravendita. Da qui il ricorso al Consiglio di Stato  che dovrà ancora decidere. Nel frattempo dagli uffici della Procura di Pescara la necessità di approfondire la questione anche da un punto di vista penale, e questo in riferimento a un’altra inchiesta la cui titolarità è dello stesso Pm che ha deciso di aprire un fascicolo su Via Battisti, ovvero Luca Sciarretta. Su questa c’è un decreto penale di condanna nei confronti di un dirigente della Provincia accusato di aver alienato o messo in vendita beni culturali senza la dovuta autorizzazione – come scrive il collega Maurizio Cirillo stamani sul quotidiano “Il Centro” – e vuoi vedere che anche sulla compravendita della palazzina di Via Battisti si va a configurare la stessa ipotesi di reato come da articolo 518 novies? Senza trascurare il fatto che, a questo punto, l’inchiesta potrebbe allargarsi anche sul versante dell’autorizzazione data dal Comune per la realizzazione dell’attico che a questo punto potrebbe trasformarsi in abuso edilizio, nonostante il parere positivo giunto da Palazzo di città.