Padre Patriciello ospite della Scuola di legalità dell’UniTe

Il prete anticamorra Maurizio Patriciello oggi ospite d’onore della Scuola di legalità e giustizia dell’Università di Teramo

L’intervento di padre Patriciello, attivo a Caivano contro la camorra, è stato inserito nella lezione intitolata “Dalla pistola al libro, dal conflitto all’incontro”.

Padre Patriciello ha avuto un intenso momento di confronto e dialogo con gli studenti delle Scuole Superiori coinvolti nel progetto formativo, oltre che con i docenti dell’Ateneo che fanno parte del team della Scuola: Laura Di Filippo, Consuelo Diodati, Lucia Sciannella, Pierina Visciano e Umberto Tosi.

«Qualche giorno fa – ha ricordato il rettore dell’Università di Teramo Christian Corsi – alla Scuola di legalità e giustizia dell’UniTe è stato attribuito il Premio nazionale per la legalità e l’impegno sociale “Rosario Livatino, Antonino Saetta, Gaetano Costa”.

Oggi abbiamo ospitato con orgoglio padre Maurizio Patriciello, un esempio di impegno quotidiano a difesa della legalità, in prima persona e tra la gente. Due occasioni che ci rafforzano nella scelta di accostare al tradizionale programma formativo un percorso di educazione alla legalità, per costruire anche sotto il profilo umano e sociale i giovani che andranno a costituire la futura classe dirigente del Paese.

Perché la cultura, la cittadinanza attiva, il rispetto delle istituzioni, il comportamento, sono elementi cruciali nella lotta alla criminalità, nel contrasto di tutte le forme di illegalità e nella difesa della dignità umana che, auspicabilmente, dovrebbe rappresentare la prima forma di legalità».

Padre Maurizio Patriciello è un prete simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Nato a Frattaminore, in provincia di Napoli, nel 1955, prende i voti all’età di 30 anni e viene inviato dal vescovo di Napoli nel difficile quartiere del Parco Verde di Caivano. Da allora è impegnato in prima linea nella lotta contro la camorra. Si è scagliato, soprattutto, contro il malaffare nella Terra dei fuochi.
A causa delle minacce di morte subite dai clan camorristici, vive sotto scorta dal 2022. Promuove le sue battaglie alla criminalità organizzata anche attraverso i suoi libri e sui social network, dove è molto attivo.