La Procura dell’Aquila riapre il caso della giudice molisana Francesca Ercolini, trovata morta nella sua casa di Pesaro il 26 dicembre 2022
La donna era originaria di Riccia (Campobasso) e presidente della seconda sezione civile del Tribunale di Ancona. Secondo la prima ricostruzione la donna si sarebbe suicidata, ma
le indagini più recenti potrebbero portare ad una nuova verità.
La prossima settimana, venerdì 23 maggio, il gip del Tribunale dell’Aquila conferirà l’incarico a un perito che, riesumato il corpo della donna, effettuerà la seconda autopsia. La decisione rientra nell’ambito di un incidente probatorio richiesto dalla Procura dell’Aquila.
Le nuove indagini sono scattate per la tenacia della madre della giudice, Carmela Fusco, sorella della politica molisana Angiolina Fusco Perrella (scomparsa nel 2021). Da sempre è convinta che la figlia non si sia tolta la vita in modo così inspiegabile, per questo continua a chiedere di fare piena luce su quanto accadde nella casa dove viveva sua figlia nelle Marche.
A rappresentarla è l’avvocato Giuseppe Lattanzio, del foro di Campobasso, che ha depositato presso la Procura dell’Aquila un esposto corredato da una voluminosa consulenza medico-legale. DAlle carte emergerebbero presunte incongruenze rispetto agli accertamenti svolti dopo il
ritrovamento del corpo.
Il gip Marco Billi ha anche accolto la richiesta di un esperimento giudiziale: nell’abitazione dove la giudice fu ritrovata, messa sotto sequestro, sarà ricostruita la scena del decesso.
Intanto la riapertura del caso ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati di diverse persone,
tra queste il marito del magistrato deceduto e il medico legale che eseguì la prima autopsia. Le ipotesi di reato, a vario titolo, vanno dal depistaggio alla falsità ideologica fino alla violazione del segreto istruttorio.
Già in passato la magistratura aveva indagato nell’ambito familiare per maltrattamenti e istigazione al suicidio. Un’ipotesi che, secondo la madre della giudice, non si può liquidare con una semplice archiviazione. Proprio per questo, quando nel novembre scorso il pm dell’Aquila aveva chiesto di
archiviare la posizione del marito, il giudice rigettò la richiesta, accogliendo l’opposizione di Carmela Fusco e disponendo ulteriori accertamenti tecnici e informatici. Da allora le indagini hanno ottenuto un nuovo impulso: con sequestri, perquisizioni e analisi dei dispositivi elettronici in
uso alla famiglia.
