Montagna: Natale nero per gli operatori

Natale amaro per gli operatori della montagna e nessuna certezza per la riapertura al pubblico degli impianti

Fonte Cerreto, sul Gran Sasso, è una desolazione. Non c’è il via vai di sciatori e di turisti che in questo momento dovrebbe caratterizzare la montagna.
Nell’anno in cui, paradossalmente, c’è già la neve e tutti gli impianti suon Gran Sasso sono a posto e collaudati non si può sciare o meglio possono farlo solo gli atleti autorizzati ad allenarsi e che possono usare gli impianti di risalita, chi pratica sci alpinismo o ciaspole non può transitare sia in salita che in discesa sulle piste battute.
Così è negli impianti dell’aquilano e in tutto l’Abruzzo dove i danni all’economia sono incalcolabili per tutti, per albergatori, gestori, scuole sci e tutto l’indotto.
Per la prima volta sul Gran Sasso, ad esempio, gli alberghi restano chiusi. Un post nella pagina del Nido dell’Aquila, ad esempio, lo annuncia tristemente.
Con una situazione sanitaria purtroppo sempre in itinere è impensabile fare previsioni. L’auspicio è che se si riaprirà il 7 gennaio magari si potrà provare a recuperare un po’ anche se le perdite totali saranno impossibili da ripianare. Ma se, come si prevede, la riapertura potrebbe slittare a metà gennaio per il direttore della scuola Sci Assergi – Gran Sasso Luigi Faccia la situazione si farebbe ancora più pesante.
Del resto per le aree interne che vivono di questo è il periodo di Natale quello che rappresentava l’incremento più significativo dal punto di vista degli introiti.
https://www.youtube.com/watch?v=OpCpPULNBBY