Messina Denaro, i medici dell’ospedale dell’Aquila: “Tempra non comune”

Tempo ancora sospeso per il boss della mafia Matteo Messina Denaro. In coma irreversibile ha superato la notte all’ospedale San Salvatore dell’Aquila che ha visto un ulteriore rafforzamento delle misure di sicurezza

Nel reparto detenuti, al primo piano dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, il capomafia ha superato la notte in condizioni gravissime. In coma irreversibile, come da sue indicazioni non viene più alimentato e non è più attaccato ai macchinari. Per lui solo terapia del dolore. Il bollettino medico fa sapere infatti che “il paziente è in esclusivo trattamento palliativo”. Il professor Luciano Mutti, oncologo che ha preso in cura Messina Denaro per il tumore al colon, ha lasciato il paziente in carico ai colleghi delle terapie di supporto, lo staff del primario Franco Marinangeli. Nessun accanimento terapeutico. Al suo capezzale erano già arrivate la figlia, da poco riconosciuta, e la nipote e tutore legale. Da notizie non confermate sarebbe arrivata all’Aquila anche la madre ultraottantenne.

Ma l’agonia dell’ex superlatitante potrebbe durare ancora a lungo. Secondo i medici il 62enne ha una tempra non comune. I medici, a stretto giro, potrebbero ridurre ancora i farmaci sempre nel rispetto delle volontà del boss espresse nel testamento biologico. Nel frattempo sono scattate le procedure complesse e molto delicate per gestire il periodo post mortem. Sia dentro sia fuori l’ospedale San Salvatore dove l’ex padrino è ricoverato dall’8 agosto scorso dopo il trasferimento dal carcere di massima sicurezza dell’Aquila. Nella cella nel reparto per detenuti dell’ospedale dell’Aquila, diventato un hospice perché per motivi di sicurezza non era possibile trasferirlo in una struttura ad hoc per la terapia del dolore e per accompagnare alla morte i malati terminali, Messina Denaro viene tenuto d’occhio senza soluzione di continuità dai sanitari e dalle forze dell’ordine, diverse decine di persone. Con uno sforzo non comune considerando che il personale viene sottoposto a regole le più stringenti e quindi con un maggiore dispendio di energie.