Legambiente Abruzzo, inadeguata la proposta sulle aree protette

Legambiente Abruzzo. inadeguata la proposta sulle Aree Protette avanzata dalla Regione. Legambiente chiede di aprire un confronto pubblico vero per rilanciare le aree protette abruzzesi.

“Abbiamo concluso un primo esame della proposta di Legge quadro sulle aree protette della Regione Abruzzo che modifica la Legge 38/1996 – dichiarano Antonio Nicoletti, resp. nazionale are protette di Legambiente, e Giuseppe Di Marco, pres. Legambiente Abruzzo – e, sebbene sia necessario aggiornare la normativa vigente dopo venti anni dalla sua emanazione, dal testo proposto dall’Assessore regionale Di Matteo non troviamo nessun elemento che giustifichi l’approvazione di questa nuova normativa. La proposta di Legge in esame, frutto di una elaborazione nel chiuso di qualche stanza, è ad oggi un testo inadeguato per affrontare le sfide che pongono le strategie globali per frenare la perdita di biodiversità e valorizzare al meglio le aree protette che sono lo strumento più adeguato per il raggiungimento di questi obiettivi.”

La proposta di Legge è inadeguata anche perché non valorizza l’esperienza che le aree protette della Regione hanno fin qui maturato; mette al centro un aggiustamento della governance dell’unico parco regionale esistente ma del quale non si affrontano adeguatamente le criticità e la crisi storica; non si razionalizza ne si rafforza la straordinaria esperienza maturata in questi anni da tutto il sistema delle Riserve regionali; si trasferiscono in maniera confusa le competenze di rete Natura 2000 ai comuni senza verificare l’adeguatezza di questa operazione; non si accenna agli obiettivi da raggiungere per frenare la perdita di biodiversità, per costruire la Rete ecologica regionale e le Infrastrutture verdi, per dare piena attuazione alle strategie Europee e nazionali per la tutela della Biodiversità; in una Regione che tutela specie e habitat più importanti d’Europa non si mettono a valore i successi ottenuti dai Parchi nazionali e non si mette al centro la programmazione unitaria delle risorse economiche dei progetti di conservazione di tutte le aree protette d’Abruzzo; non si rilancia l’Appennino Parco d’Europa che rappresenta ancora l’unica strategia di successo per la natura, la bellezza e la cultura delle aree interne dell’Appennino.

Ma soprattutto questo testo nasce senza il coinvolgimento delle associazioni e delle aree protette, con le quali si è dichiarato di voler organizzare la Conferenza regionale delle aree protette.

“All’Assessore Di Matteo – conclude Legambiente – chiediamo di non andare oltre con questa proposta di Legge che, a nostro avviso, l’Abruzzo dei Parchi non merita e se vuole costruire un percorso valido, lo faccia con il coinvolgimento chiaro e trasparente di tutti coloro che lui ha deciso di coinvolgere nel rilancio del sistema regionale delle aree protette e non si affidi ad improbabili improvvisati strateghi o a possibili portatori di interessi propri che, nell’ansia di concretizzare i loro obiettivi, mettono in discussione l’intero sistema. Per quanto ci riguarda non lasceremo nulla di intentato e oltre a chiedere all’Assessore Di Matteo di cambiare metodo e proposta di Legge, proporremo le nostre osservazioni di merito alla discussione pubblica, condividendole con le altre associazioni, le aree protette e la Federparchi Abruzzo.”