Carcere di Pescara dopo la rivolta: la direttrice trasferita altrove

La direttrice del carcere di Pescara, Armanda Rossi, spostata altrove. Trasferimento previsto, forse accelerato dalla rivolta di ieri

Il suicidio di un detenuto e la rivolta degli altri: è un copione già scritto quello del caos andato in scena ieri nel carcere San Donato di Pescara. Il giorno dopo il suicidio del detenuto egiziano di 24 anni e la conseguente protesta dei detenuti, che hanno appiccato il fuoco a coperte e suppellettili del carcere e distrutto telecamere e arredi, il bilancio è di otto agenti penitenziari finiti in ospedale per un principio di intossicazione e un altro per un trauma alla mano. Inoltre quattro detenuti sono stati medicati in carcere dal 118, intervenuto anche con le bombole di ossigeno. Nel resoconto finale ovviamente va inserito l’ennesimo suicidio in carcere che le cronache e l’opinione pubblica sono chiamate a registrare e che ha innescato la protesta.

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha immediatamente trasferito altrove i detenuti, pare una sessantina, protagonisti della rivolta di ieri.

Per la morte del giovane detenuto Hashem il pm Gabriella De Lucia ha aperto un fascicolo d’inchiesta e disposto l’autopsia. Il carcere di San Donato è finito ancora una volta sotto i riflettori. La struttura, da anni, è oggetto di continue segnalazioni e denunce da parte dei sindacati di polizia penitenziaria che lamentano carenza di personale e sovraffollamento. A questi si aggiungono le voci dei familiari dei detenuti che parlano di sporcizia e mancanza di spazi e servizi.

«Siamo lontani anni luce dalla finalità rieducativa degli istituti penitenziari» ha commentato l’avvocato Massimo Galasso.

La cintura di sicurezza intorno al carcere, interessato anche da tentativi di evasione, ieri è stata coordinata da Pierpaolo Varrasso, funzionario della Questura di Pescara, con l’impegno di tutte le forze dell’ordine del territorio tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale, per evitare che la situazione degenerasse. I Vigili del fuoco hanno lavorato per spegnere l’incendio e il 118 ha soccorso detenuti e agenti.
Tra il viavai di ambulanze a sirene spiegate, alla casa circondariale pescarese è arrivato anche il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per Lazio, Abruzzo e Molise, Giacinto Siciliano, che ha disposto il trasferimento immediato a Frosinone della direttrice del San Donato, Armanda Rossi. La Rossi è già al centro dell’inchiesta, con recente chiusura delle indagini firmata dal procuratore Giuseppe Bellelli, per omissioni di atti d’ufficio nell’ambito di episodi che avrebbero violato i diritti dei detenuti. L’inchiesta si sarebbe basata su una relazione del
magistrato di sorveglianza in cui venivano citati episodi di richieste di permessi rimaste inevase da parte della Rossi e la mancata risposta a richieste di chiarimenti del magistrato di sorveglianza o a segnalazioni di difensori di detenuti.