Dimensionamento scolastico, è scontro politico a L’Aquila

Nonostante le rassicurazioni della maggioranza dopo la terza commissione sulla questione del nuovo dimensionamento scolastico, è scontro politico in Comune

La riforma del dimensionamento cambia i parametri per giustificare la presenza di un istituto comprensivo, sostanzialmente un taglio dei presidi per contenere i costi questa è stata la giustificazione. Nessun accorpamento o taglio affermano gli esponenti di maggioranza ma per quelli di opposizione non sarà così e ci sarà una reazione a catena, è a subirne le conseguenze più pesanti saranno soprattutto le aree montane. I sindacati e i presidi hanno spiegato che non è vero che c’è solo un taglio delle dirigenze ma il rischio è l’accorpamento di istituti con una contrazione dell’offerta formativa. Alcuni dirigenti hanno evidenziato il rischio concreto per il territorio comunale. Le opposizioni avevano chiesto la modifica della norma, la deroga è applicata ad esempio per Ischia ma non per il sisma 2009 ma la maggioranza ha deciso di non votare l’ordine del giorno con primo firmatario Paolo Romano. Sindacati e dirigenti hanno abbandonato i lavori della commissione, ha ricordato la minoranza, con la maggioranza che non ha offerto uno spettacolo bello perché si è chiamati a dare risposte non a mandar via deluse le persone. La maggioranza ha difeso per loro una posizione nazionale e non il territorio. La colpa della riforma poi si è data ai governi precedenti che hanno approvato al Pnrr, hanno spiegato i consiglieri comunali. Il punto resta che il Pnrr da dei macro-parametri ma poi bisogna vedere come il governo li interpreta. Ci sono delle proiezioni sul territorio, hanno mostrato i presenti. Una sulla piana di Navelli che avrà un unico istituto comprensivo da Navelli fino ad Ovindoli. Dei 46 istituti in provincia si prevede un taglio di 21-22. Chiederemo il voto sull’ordine del giorno presentato in consiglio comunale, annuncia l’opposizione. Ordine del giorno presentato da Albano e Palumbo. Documento che impegna la Regione ad intervenire e ai parlamentari a battersi per la modifica della norma. Non è una battaglia politica ma di difesa del territorio, spiegano. I consiglieri regionali Di Benedetto e Pietrucci porteranno la questione pure in Regione ancora una volta. Alla luce del nuovo dettato normativo si determinerà la riduzione delle sedi e dei plessi ma anche il numero dei dirigenti scolastici e dei direttori di vari settori compreso quello amministrativo. La riforma per le opposizioni ha senso per le città grandi e fatte in un certo modo ma non per i territori come quello aquilano.