L’Aquila, si ricostruirà fino al 2024. Restano ancora 1,7 miliardi da assegnare

Ci vorranno ancora 5-6 anni per vedere del tutto conclusa la ricostruzione dell’Aquila. Un’ultima china da superare, un “colpo di reni”, come commenta il titolare dell’Usra, Provenzano, per riavere finalmente una città senza più cantieri e strade chiuse.

Vale per il centro città così come per le frazioni. A pochi giorni dallo scattare dell’anno decimo dopo-sisma, il bilancio della ricostruzione pone un quesito che va la di là dei puri numeri: per quella data, il 2024, come sarà il tessuto sociale della città? L’Aquila avrà recuperato la sua forza economica e culturale?

Nel 2024 saranno passati 15 anni dal terremoto che il 6 aprile del 2009 ha distrutto l’anima profonda, la socialità, l’economia, il sistema istituzionale e relazionale di un capoluogo di regione e di un vasto territorio che ricomprende almeno 56 Comuni dentro il cosiddetto ‘cratere sismico’. A indicare l’anno limite della fine della ricostruzione della città intera (per meglio dire, ricompresa dentro le mura cittadine) è il neo titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, Salvatore Provenzano. Quindici anni: sono tanti o sono pochi? “Se mi limito a fare il tecnico, posso dire che 15 anni per ricostruire un’intera città non è un tempo spaventoso – commenta Provenzano – ma se dovessi fare un minimo d’indagine sociologica e antropologica, allora capisco che per intere comunità private della loro casa e dei luoghi della loro vita, è un tempo lunghissimo”.
Tempo lungo soprattutto per ricostruire il tessuto sociale.

Per il centro cittadino manca un colpo di reni per chiudere la ricostruzione, in quanto le cosiddette ‘schede parametriche parte prima’, quelle riferite all’importo massimo concesso per ricostruire un immobile, sulla base del quale poi si può progettare l’intervento di recupero, sono praticamente concluse – spiega il titolare dell’Usra. Delle 381 pratiche che sono state presentate, circa 370 sono state già ‘istruite’. Siamo dunque al 99% delle Sp1 istruite. Queste determineranno le ‘schede parametriche parte seconda’, quindi i progetti reali, delle quali abbiamo istruito 250 pratiche, mentre una 40ina sono in istruttoria e contiamo di chiuderle nelle prossime settimane, e siamo in attesa delle ultime 60-70 Sp2 in modo da poter concludere definitivamente il centro storico dell’Aquila.

L’importo totale delle Sp2 è di quasi 747 milioni di euro.

Una ricostruzione che sembra divisa in due: da una parte il capoluogo, dall’altra parte le sue circa 60 frazioni.

Fu deciso di cominciare a ricostruire dal centro storico del capoluogo – spiega Provenzano – per cui questo ufficio, dal momento in cui si è costituito, si è concentrato quasi esclusivamente sul centro storico, determinando un gap con le frazioni.

Una ricostruzione, quella delle frazioni, che a ben vedere non è così indietro, secondo l’Usra.

Se proviamo a distinguere le frazioni che hanno avuto un danno maggiore da quelle che sono state meno colpite – dice il dirigente – vediamo che i numeri non sono così negativi. Le frazioni più colpite, come Onna, Paganica, Roio, hanno le schede parametriche quasi del tutto istruite, e di queste abbiamo istruito 180 Sp2, che sono dunque tradotte in cantieri. Essendo un territorio così diffuso, lo skyline del centro storico, nelle frazioni non lo si vede perché il territorio è molto più vasto e dispersivo. L’effetto positivo non è trasmesso, ma nelle frazioni che hanno subìto gravi danni la ricostruzione sta finalmente entrando nel vivo.

Restano indietro le frazioni con danni più lievi, come Sassa.
“Nei prossimi mesi l’ufficio concentrerà l’attenzione su queste frazioni, riducendo il gap”.

QUANTI SOLDI?

Dei 5,1 miliardi stanziati con la finanziaria 2015 del Governo Renzi, secondo l’aggiornamento al mese di aprile fornito dalla Struttura di missione, guidata a palazzo Chigi da Raniero Fabrizi, sono 1,7 i miliardi di euro ancora disponibili, soldi che devono essere – è bene precisare – ancora assegnati.

A tal proposito il direttore Fabrizi precisa che:

Ci sono svariati milioni di euro che sono stati assegnati da anni e che ancora non vengono spesi e su cui la Stm sta facendo un’analisi dettagliata.

Una grave anomalia se si considera che lo Stato assegna le risorse pubbliche sulla base del monitoraggio della capacità di spesa. Per quanto riguarda le risorse che mancano ancora per concludere tutta la ricostruzione, Fabrizi precisa, invece, che:

Non esiste ancora un numero preciso e dettagliato, in quanto la Struttura di missione non ha ancora ricevuto i dati effettivi dai due uffici speciali

in qualche modo smentendo la cifra di 6 miliardi di euro necessari diffusa nelle ore scorse.

Il residuo di 1,7 miliardi di euro dovrà essere utilizzato per tutte le ricostruzioni: privata e pubblica del Comune dell’Aquila e privata e pubblica del cratere sismico, ma anche per altri interventi, come il fondi Restart per lo sviluppo economico e culturale, oltre che per il mantenimento dei due uffici e della governance della ricostruzione.

Un destino, quello della città, legato a una rinascita che va al di là dei numeri e della ricostruzione urbanistica.

La sfida che ci attende – dice Provenzano – è di chiudere la ricostruzione privata in tempi rapidi e vincere quella più importante di rendere la città viva com’era prima del terremoto. La città è ricostruita in modo sicuro, bello. Ma vedere i suoi immobili vuoti è un lusso che nessuno si può permettere.

Un modello, quello della ricostruzione aquilana, che dev’essere ‘esportato’ perché ha funzionato bene, pur avendo le sue luci e ombre.

Alcune ricostruzioni che buttano discredito su questo modello – conclude Provenzano – non sono assolutamente veritiere.

IL DETTAGLIO DELLA RICOSTRUZIONE DELLE FRAZIONI (DATI USRA)

Sono 14 le frazioni maggiormente colpite dal sisma (livello di danno, stabilito dalla Protezione civile, i tipo ‘D5-D4’).

Le istanze presentate sono 611. Di queste, il totale delle Sp1 istruite 521; il totale delle Sp1 da istruire 90 (lo stato di avanzamento delle istruttorie è, in questo caso, all’85%).

Per quanto riguarda le Sp2, il totale di quelle istruite è di 164, per un importo cantierabile di circa 190 milioni di euro; le Sp2 in istruttoria sono 56 mentre sono 272 quelle da presentare.

Le frazioni meno danneggiate, con un livello di danno certificato dalla Protezione civile di tipo ‘D3-D2’, sono 34. In questo caso le istanze presentate sono 455, di cui 39 le Sp1 istruite; 416 quelle da istruire (lo stato di avanzamento è fermo al 9%). Soltanto 6 le Sp2 istruite (per un importo di 5,8 milioni e 28 quelle da presentare.

IL SERVIZIO DEL TG8:

1 Commento su "L’Aquila, si ricostruirà fino al 2024. Restano ancora 1,7 miliardi da assegnare"

  1. Giancarlo De Filippis | 23/11/2019 di 10:25 |

    Sono proprietario di una casa a Collebrincioni attualmente terremotata e inagibile “E” vorrei sapere dato che ho 82 anni quando potro’ rimetterci piedi assieme alla mia famiglia, per cortesia vorrei una risposta. Grazie.

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