L’Aquila, Confcommercio: stop alla grande distribuzione e diversificare le attività in centro

foto di marianna gianforte

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ieri ha dato ragione al Comune dell’Aquila, che non dovrà revocare nessuna licenza rilasciata nel post-sisma, in quanto nessun criterio che regola la materia del commercio è stato violato, si riapre il dibattito sulla convivenza tra le attività commerciali e i residenti in centro storico.

Otto attività su 10 – come sottolinea il nuovo presidente della Confcommercio aquilana Angelo Liberati – sono di somministrazione: bar, locali e ristoranti. Occorre una pianificazione diversa da parte del Comune, per incentivare una diversificazione delle attività in centro storico.

A preoccupare è anche l’interesse di imprenditori della grande distribuzione su un territorio, quello aquilano, che secondo Confcommercio non è in grado di ospitare più grandi strutture. Sul tavolo del Comune non c’è soltanto la galleria commerciale di Centi Colella ma altre due: una è stata già approvata dalla giunta e riguarda un terreno tra Cansatessa e Pettino, un’altra approderà in commissione e interessa e si trova a Santa Barbara.

L’Aquila demograficamente non è cresciuta in questi anni, dice Liberati, e non è in grado di reggere il volume d’affari necessario.