L’Aquila: trattori e bandiere per dire basta ai danni da fauna selvatica

Manifestazioni di allevatori e agricoltori dinanzi all’Emiciclo, questa mattina a L’Aquila, per ribadire il problema dei danni alle attività da fauna selvatica. L’assessore Imprudente ha accolto e incontrato poi all’interno una delegazione. C’è attesa, intanto, per la decisione di merito del Tar di domani sulla delibera che autorizzava l’abbattimento dei cervi, poi sospesa dal Consiglio di Stato.

Le sigle dell’agricoltura abruzzese puntuali alle 10.00 davanti all’Emiciclo, a L’Aquila, per una manifestazione congiunta. Il tema della protesta è quella che definiscono “emergenza legata alla proliferazione incontrollata della fauna selvatica, che da tempo mette in difficoltà l’intero comparto agricolo, incide sulla sicurezza stradale e compromette l’equilibrio delle aree interne”.

Anche l’assessore Imprudente con tanto di slogan stampato sulla t-shirt oggi in sostegno della protesta. 

Le associazioni di categoria degli agricoltori chiedono risarcimenti rapidi e congrui, misure urgenti per ridurre la presenza dei cinghiali, gestione regolata di cervi e lupi e un maggiore coinvolgimento nei processi decisionali.

“Non è una battaglia contro gli animali selvatici – precisano i promotori – ma un appello al buon senso e a regole condivise, per difendere il territorio e chi ci lavora ogni giorno. L’iniziativa nasce dalla crescente emergenza legata alla fauna selvatica fuori controllo, che sta mettendo in ginocchio agricoltura, sicurezza stradale e territori interni. Campi devastati, recinzioni abbattute, animali predati e costi sempre più insostenibili per le aziende agricole: è questa la realtà quotidiana che migliaia di agricoltori vivono da tempo”.

La manifestazione è stata “animata” da una colonna di 50 trattori. Durante l’audizione in Conferenza dei Capigruppo gli agricoltori hanno consegnato quasi 10mila firme al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Il documento oggetto della raccolta firme è composto da dieci punti. Le richieste spaziano dall’accelerare i tempi dei risarcimenti, alla realizzazione definitiva del piano di contenimento dei cinghiali, dai problemi legati a cervi e lupi, alla richiesta di riformare le leggi regionali del 2003, sulla disciplina dei danni causati dalla fauna selvatica, e del 2004 sull’esercizio dell’attività venatoria.

All’audizione erano presenti tutti i Capigruppo delle forze politiche rappresentate nell’Assemblea Legislativa e tutti hanno condiviso le preoccupazioni del mondo agricolo regionale. Sospiri si è fatto garante del percorso di ascolto del settore, mettendo a disposizione tutte le risorse professionali e normative del Consiglio regionale affinché si arrivi ad una ridefinizione delle politiche che regolano il delicato equilibrio tra uomo e natura. L’assessore Emanuele Imprudente si è detto disponibile ad una revisione della normativa, chiedendo però maggiore unità tra le rappresentanze della categoria. Ulteriori incontri si sono svolti nel corso della mattinata. In maniera riservata, infatti, la delegazione di agricoltori si è confrontata con il consigliere regionale, Nicola Campitelli, delegato per la Giunta alla tutela del paesaggio e territorio, e per le opposizioni, con i consiglieri Dino Pepe (PD) e Giovanni Cavallari (Abruzzo Insieme). (red)

Ieri Sinistra Italiana L’Aquila aveva diffuso una nota per esprimere critiche e perplessità sulla protesta:

“Abbiamo appreso della manifestazione indetta da Confagricoltura, Cia, Copagri e Liberi agricoltori , davanti alla Regione Abruzzo, per chiedere interventi urgenti in merito alla fauna selvatica, definita fuori controllo, e della volontà di tali associazioni di presenziare davanti al TAR Abruzzo durante l’udienza del 14 maggio relativa al piano di abbattimento dei cervi (quasi 470 individui) presentato dalla Regione Abruzzo nel 2024 e sospeso dal Consiglio di Stato in seguito al ricorso delle associazioni WWF, LAV, e LNDC Animal Protection. Senza voler sminuire in alcun modo le esigenze e le problematiche quotidiane dei lavoratori e delle lavoratrici del settore agricolo, sentiamo la necessità di ribadire che non è attraverso l’abbattimento degli animali che l’agricoltura abruzzese può risolvere i propri problemi. La fauna selvatica è parte integrante degli ecosistemi, sia naturali che semi-antropizzati come quelli delle aree agricole, già grandemente compromessi a livello planetario a causa delle attività umane. Se si creano conflitti tra attività umane e fauna selvatica, è giusto che vengano affrontati ma con un approccio razionale e basato su evidenze scientifiche, non sull’onda emotiva e con illusorie soluzioni rapide”.