L’Aquila si accende con Luce d’Artisti

Ieri sera alle 23 la città si è accesa con Luce d’Artisti. Cerimonia via web con il sindaco e l’artista aquilana Simona Molinari. Luci accese sino al 18 gennaio

Non più le cerimonie degli anni scorsi in piazza Duomo con gente, bambini e count-down. Ma non per questo L’Aquila, candidata a capitale della cultura 2022, ha voluto rinunciare alla sua Luce d’Artisti.
Accensione sul web con una cerimonia sobria e rigorosamente senza pubblico, scandita dalla bellissima voce della cantante aquilana Simona Molinari che sfida il freddo del centro cittadino e spezza il buio con la sua energia.
Tutto intorno la città si illumina. Nella scalinata del parco del Castello ci sono soltanto lei, il suo musicista e il sindaco Pierluigi Biondi che parla alla città. Un modo semplice, questo, per far capire che L’Aquila non si arrende.
Luce d’Artisti è una rassegna illumino-grafica organizzata dal Comune dell’Aquila, in collaborazione con Citelum Italia.
Fino al 18 gennaio, giorno in cui il Mibact decreterà la città vincitrice, il capoluogo d’Abruzzo sarà raccontato lungo un percorso che, includendo alcuni tra i siti più significativi dell’identità cittadina, ne esprimerà la ricchezza, la suggestione della storia e delle tradizioni e lo sguardo fiducioso sul futuro.
I luoghi illuminati sono la chiesa delle Anime Sante in Piazza Duomo, il Parco del Castello e Forte Spagnolo, la torre civica di Piazza Palazzo, Corso Federico II e Corso Vittorio Emanuele, via Garibaldi, via Chiarino e via Verdi, piazzale di Collemaggio con la sua Basilica, Palazzo del Convitto nazionale, Piazza della Chiesa ad Arischia e Chiesa di Onna. 

La rassegna disporrà di un suo spazio web dedicato, accessibile dal sito www.laquilacapitale2022.it, con ricchi contenuti multimediali e approfondimenti sulle location, sugli autori rappresentati e sul significato delle proiezioni grafiche.

Le immagini e le menzioni dell’Aquila seguono una logica. A Collemaggio è riprodotto il logo che rappresenta la candidatura della città, mentre i tre rosoni vengono evidenziati in ossequio alle parole di Gadda che li aveva descritti come tre rose ad occhi.

La descrizione di Gadda dell’Aquila arriva anche sul pavimento di Piazza Duomo. Ci sono anche citazioni di Nietzsche e Laudomia Bonanni, tra gli altri.