L’Aquila: Pnrr, 12 progetti da 21 milioni per ridisegnare il volto della città

Dodici progetti per 21 milioni di euro quelli licenziati dalla giunta comunale dell’Aquila, riunita in seduta straordinaria nella giornata di domenica. Fondi che arriveranno dal fondo complementare del Pnrr.

Riguardano la programmazione delle due misure relative alla rigenerazione urbana e al miglioramento della rete stradale comunale. La ratifica da parte della cabina di coordinamento avverrà prima di Natale.

In particolare, con 16,4 milioni per la prima misura, si interverrà in piazza Duomo per sistemare la pavimentazione, per la riqualificazione e l’illuminazione con 6,9 milioni. Sarà riqualificata pure l’area compresa tra il convento della Beata Antonia e via Sallustio con 610 mila euro. Sono previsti poi i lavori per il collegamento meccanizzato tra il terminal di Collemaggio e viale Rendina con 1,490 milioni e stazione appaltante il Consiglio regionale in questo caso e ancora sarà riconfigurata l’area antistante la fontana dei Patitucci tra via San Giuliano e via Madonna Fore con accesso migliore e parcheggi con 1 milione di euro. Altro intervento è la riapertura del collegamento tra viale Ovidio e la Fontana Luminosa con 600 mila euro. Ma non solo, sarà sistemato il piazzale Simoncelli sul Gran Sasso con 1,7 milioni che comprendono anche la realizzazione del collegamento meccanizzato alla stazione di Valle della funivia. Inoltre a Piazza del Teatro e via Verdi prevista nuova pavimentazione, riqualificazione e illuminazione con 1,750 milioni. Sarà riqualificata pure Piazza Palazzo nel tratto di via Roma con 1,650 milioni ed e’ prevista infine la riqualificazione di piazza Chiarino con 700 mila euro.

La seconda misura prevede 5 milioni: 2 milioni per le strade delle frazioni zona ovest, altri 2 per la zona est e 1 milione per il centro. Per il sindaco Pierluigi Biondi si tratta di interventi molto importanti per la città in luoghi simbolo ma anche nelle frazioni.

“Con il Pnrr – dice – si sta disegnando il futuro della città perché il Piano prevede anche le ormai note scuole di formazione che saranno in grado una volta attive di muovere l’economia di un territorio che tra terremoto e pandemia ne ha passate tante”.