La terza commissione politiche sociali, culturali e formative del comune dell’Aquila, presieduta da Fabio Frullo, si sta occupando da tempo della situazione relativa alle strutture residenziali e semi residenziali per minori stranieri non accompagnati
Questo soprattutto alla luce dei gravi episodi di cronaca che in città hanno coinvolto i minori ospitati nelle comunità.
Ci sono sempre state due anime distinte sulla questione: da un lato gli aquilani che a volte si sono sentiti insicuri e dall’altro chi gestisce le strutture che parla di controlli sui ragazzi ma della necessità di costruire una rete sul territorio.Nel discorso si inserisce il Comune che ha competenze sulle strutture residenziali e semi residenziali, sul capitolato che sarebbe una sorta di convenzione che si stipula con l’associazione che le gestisce oltre che sulla struttura fisica che deve avere alcuni criteri.Per i CAS, centri accoglienza stranieri, ha competenza invece la Prefettura ma il Comune deve vigilare comunque sui criteri urbanistici rispettati.
Ci sono sempre state due anime distinte sulla questione: da un lato gli aquilani che a volte si sono sentiti insicuri e dall’altro chi gestisce le strutture che parla di controlli sui ragazzi ma della necessità di costruire una rete sul territorio.Nel discorso si inserisce il Comune che ha competenze sulle strutture residenziali e semi residenziali, sul capitolato che sarebbe una sorta di convenzione che si stipula con l’associazione che le gestisce oltre che sulla struttura fisica che deve avere alcuni criteri.Per i CAS, centri accoglienza stranieri, ha competenza invece la Prefettura ma il Comune deve vigilare comunque sui criteri urbanistici rispettati.
La situazione è abbastanza complessa e con mille sfaccettature: dalla commissione comunale, che ha già sentito i responsabili delle strutture in sedute precedenti, c’è la richiesta di una legge regionale per avere dei criteri e dei requisiti uniformi, una legge insomma che disciplini in maniera chiara la materia, come afferma il presidente Fabio Frullo nelle cui parole anche la necessità di lavorare sulla vera integrazione di questi giovani.
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