L’Aquila, Gssi e Comune presentano il portale Open Data

Un progetto nato un anno fa e che ora diventa tangibile. Un portale con una serie di dati utili alla città

 

Un portale implementato e completo con una serie di dati utili per cittadini, imprese e istituzioni.

È Open Data L’Aquila, una piattaforma realizzata dal Gran Sasso Science Institute con la collaborazione del Comune dell’Aquila, un progetto di ricerca nato un anno fa di cui oggi si presenta il risultato.

Un progetto che supera l’Open data della ricostruzione già in uso dall’Ateneo. 

Il Rettore del Gssi Eugenio Coccia ha parlato dell’importanza del fatto che le loro competenze vadano a servizio della comunità in un’ottica di trasparenza.
Il portale è stato illustrato dal professor Roberto Aloisio, coordinatore del progetto. A breve ci saranno anche altre sezioni, una per esempio riguarderà le attività produttive.
Il Gssi, in collaborazione con il Comune, a breve pubblicherà inoltre i risultati di un monitoraggio ambientale alla Villa comunale sui palazzi del Gssi ma l’obiettivo è realizzare almeno trenta stazioni di misura in tutta la città.
Il sito ha alcune applicazioni, opendata ricostruzione, ad esempio, il simulatore di terremoti per vedere come si comporta il suolo in caso di sisma e un’app per lo sviluppo economico relativo ai fondi usati per la ricostruzione economica.
Due le sezioni: “terremoto e ricostruzione” con tutti gli interventi fatti dal 2009 ad oggi con una sottosezione legata all’emergenza con tutti i soldi spesi in quella fase e un’altra sezione “città e territorio”.
Molto interessante l’app per vedere il comportamento del suolo in caso di sisma. Si può scegliere la magnitudo e vedere cosa accade esattamente.
Si ha così una chiara conoscenza del territorio in cui si vive. La simulazione restituisce pure lo studio fatto sulla microzonazione sismica.
All’interno della sezione “città e territorio” saranno invece inseriti tutti i dati del presente con monitoraggio ambientale, dati sulle attività produttive o dati relativi alla mobilità.
Ci sono delle mappe ad altissima risoluzione realizzate con droni e satelliti. Tramite queste si può conoscere l’altezza di un edificio, la sua superficie a terra o la struttura urbanistica della città.
Dati che possono essere molto utili ai tecnici ma non solo, altre mappe evidenziano i fenomeni di accumulazione delle acque per prevedere, ad esempio, zone a rischio allagamento ed evitare di costruirvi manufatti o organizzare interventi oppure capire i rischi valanghe o stabilire l’energia solare che viene irradiata in città.
A breve sarà pubblicato un lavoro di monitoraggio del traffico e dei parcheggi con dei sensori per vedere l’occupazione degli stessi, compresi quelli per diversamente abili e ancora uno studio sulla qualità dell’aria.
Strumenti che permettono una migliore pianificazione della città e che quindi in qualche modo riducono i rischi. All’interno c’è poi una sezione più narrativa.
Un lavoro che nel concreto inizia oggi e che si auspica possa essere utilizzato dalla città.
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