Proclamato lo “stato di agitazione” alla AURA Materials, a seguito dell’incontro avuto oggi con la nuova proprietà. I vertici hanno parlato di “abbattimento dei costi del personale di circa il 50%”: Cgil, Cisl, Uil e RSU non ci stanno e chiedono altri piani industriali
L’incontro aveva all’ordine del giorno la presentazione del “PIANO INDUSTRIALE” durante il quale sono emerse, da parte aziendale, forti criticità legate alla tenuta occupazionale, in quanto hanno dichiarato, tramite dell’ A.D. in collegamento da remoto, che “se anche si saturassero completamente le linee ci sarebbe comunque un esubero, quantificato come abbattimento dei costi del personale di circa il 50% , come si legge nel “piano industriale” e anche meglio specificato nella relazione del revisore contabile !!!” Ci preme ricordare che attualmente le Lavoratrici ed i Lavoratori sono in CIGO che ormai si protrae da quasi un anno, e che, nonostante la presenza al lavoro a rotazione, sta impattando pesantemente sui salari delle lavoratrici e dei lavoratori, ma a preoccupare di più è l’imminente scadenza e le difficoltà per usufruire di ulteriori ammortizzatori sociali.
Con sede nel TecnoPolo d’Abruzzo, ricicla i rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici, trasformandoli in materia prima seconda. Da tempo il personale è in cassa integrazione. Aura nasce nel 2016 come Accord Phoenix, a L’Aquila, per iniziativa di alcuni soci privati con il supporto finanziario di Invitalia attraverso un contratto di sviluppo, perché creata all’interno del cratere sismico. Un investimento, di circa 60 milioni di euro, impiegato quasi integralmente per gli impianti, lo stabilimento e il lancio dell’attività. Aura conta oggi 70 dipendenti attualmente in cassa integrazione straordinaria. Diversi i soggetti che, negli ultimi due anni, hanno cercato di acquistare la società, senza esito.