L’Aquila: da ieri precari Asl1 in presidio, tende e speranze ma stavolta “le rassicurazioni siano scritte”

Da ieri davanti a Palazzo Silone ci sono delle tende: è il presidio fisso dei lavoratori, 150, della Asl 1 i quali, nonostante le rassicurazioni della Regione Abruzzo dopo la riunione convocata d’urgenza dal presidente Marsilio, vogliono chiarezze e certezze scritte

Intanto oggi sono tornati a lavoro: il presidio viene, quindi, animato al di fuori degli orari di turno. I sindacati dal canto loro continuano a lavorare per una soluzione definitiva: non è chiaro, infatti, se i non vincitori di concorso, alcuni sono dipendenti della Asl da moltissimi anni, andranno a casa. In tanti continuano a puntare sulla costituzione di una società in house che già ci sarebbe, Abruzzo Progetti, come nei giorni scorsi hanno spiegato alcuni lavoratori e come insiste una parte della politica.

Intanto oggi a L’Aquila nuovo vertice in Regione, nel pomeriggio a palazzo dell’Emiciclo, dove le istituzioni regionali incontrano i sindacati. Domani la convocazione in Prefettura. Sono tutti segnali che confermano che la battaglia non è ancora finita, come si evince anche dall’appello di alcuni precari della Asl1

“Siamo un gruppo di lavoratori precari impiegati da anni tramite cooperative presso la ASL 1 Avezzano–Sulmona–L’Aquila. Dopo l’aggiudicazione del nuovo appalto quadriennale da 24 milioni di euro, siamo rientrati in servizio, ma il nostro futuro resta incerto.
Con la prossima pubblicazione della graduatoria del concorso pubblico per 53 posti da assistente amministrativo, rischiamo il licenziamento. Molti di noi non hanno superato la prova, non hanno potuto partecipare o non hanno ottenuto un punteggio utile. Nessuna garanzia è stata data per la continuità occupazionale. Chiediamo ai sindaci della provincia dell’Aquila di sostenere la nostra battaglia per la tutela della occupazione”.

I lavoratori della Asl1 sono rientrati in sede oggi in virtù dell’aggiudicazione dell’appalto per altri 4 anni, ma si vuole trovare una soluzione complessiva per garantire solidità ai servizi e anche continuità lavorativa ai dipendenti, come spiegato dal sindacalista della Cgil Antony Pasqualone.