L’Aquila: bagarre in Commissione Salute sul riordino della rete ospedaliere, seduta sospesa

Un’accesa lite tra la maggioranza di centrodestra e le opposizioni di centrosinistra e del M5S ha caratterizzato i lavori della Commissione Salute del Consiglio regionale d’Abruzzo: per la seconda volta, nel giro di due settimane, all’esame la bozza del riordino della rete ospedaliera, un documento molto importante e atteso dal 2008, anno del commissariamento da parte del governo per l’eccessivo deficit.

 

Il presidente della commissione, Mario Quaglieri (Fdi) ha chiuso i lavori alla luce “degli attacchi strumentali”, in particolare del centrosinistra: il capogruppo di ‘Abruzzo in comune’, Sandro Mariani, ha chiesto che la bozza venisse aggiornata con le integrazioni riguardanti la sanità della provincia di Teramo, “come annunciato dal leader della Lega, il deputato Luigi D’Eramo, in una conferenza stampa a Giulianova”. Il consigliere regionale del Pd Dino Pepe ha chiesto che venisse ripetuto l’intervento dell’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì (Lega), che nella prima seduta non si era sentito per un problema tecnico nel collegamento online. Al quel punto, i consiglieri di centrodestra avrebbero invitato a discutere dei contenuti e, in seguito alle rimostranze, Quaglieri avrebbe chiuso i lavori impedendo, secondo le opposizioni, gli interventi della Verì, del direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza, che ha scritto il documento, e del capo del Dipartimento Sanità, Claudio D’Amario.

Roventi le polemiche da parte delle opposizioni che hanno annunciato “ostruzionismo”, parlando di “scontro tra Lega e Fdi”.

“Lavori chiusi in tutta fretta per non dare risposte sulla rete ospedaliera. È l’ennesima figuraccia del centrodestra su una delle priorità della Regione – hanno scritto i consiglieri di centrosinistra Silvio Paolucci, Sandro Mariani, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Marianna Scoccia, Pierpaolo Pietrucci e Americo Di Benedetto.

Per il capogrupppo di Fi, Mauro Febbo, “parte della dell’opposizione preferisce attacchi strumentali piuttosto che entrare nel merito”. “I nostri oppositori non hanno apprezzato la cortesia istituzionale di confrontarsi sul documento nonostante avessimo potuto approvarlo con la Giunta e poi presentarsi in Consiglio regionale – ha continuato Febbo – E’ evidente che non hanno nulla da dire perché il documento è ben fatto: ad esempio, abbiamo aumentato le unità operative complesse da 191 a 221 per rafforzare tutti gli ospedali di primo livello per non lasciare indietro nessuno a partire dalle specializzazioni, stiamo cercando di salvare il punto nascita di Sulmona, che il centrosinistra aveva chiuso, e abbiamo salvato quello di Guardiagrele”.