“L’importanza della collaborazione tra famiglia, istituzioni e scuole per il benessere dei ragazzi, per una nuova alleanza educativa”. Questo il tema dell’incontro, oggi all’Aurum di Pescara, promosso dall’assessorato comunale alle politiche sociali, alla presenza della ministra Eugenia Roccella.
Un’alleanza sempre più stretta tra istituzioni, famiglie e scuola per fronteggiare i difficili tempi che stiamo vivendo, ma che stanno vivendo soprattutto i nostri ragazzi, alle prese con la mancanza di punti di riferimento, valori chiari e nella morsa di tanti troppi pericoli, celati, prevalentemente, nel cosiddetto “World Wide Web”. E’ necessaria dunque un’alleanza tra le varie componenti, istituzioni e scuole, innanzitutto, per non lasciare alle famiglie l’esclusivo compito di indirizzare al meglio i giovani. Su questo tema si sono confrontati questa mattina, all’Aurum di Pescara, varie personalità, tra queste la ministra alla famiglia Eugenia Roccella che ha, con entusiasmo raccolto l’invito dell’assessore comunale alle politiche sociali Adelchi Sulpizio:
“Siamo costantemente impegnati nel fornire strumenti utili alle famiglie affinché possano affrontare al meglio i tanti pericoli che minano la serenità dei loro ragazzi – dice Sulpizio – lo facciamo attraverso una serie di progetti formativi e non solo perché crediamo fermamente che le famiglie, specie quelle più in difficoltà, non vadano mai lasciate sole”.
Un’alleanza, dunque, resa ancora più necessaria alla luce degli ultimi fatti di cronaca, un dirigente scolastico picchiato dalla madre di un alunno a Genova, perché il figlio prendeva troppe note:
“So che se ne sta occupando il ministro Valditara, certamente verranno presi seri provvedimenti – precisa la ministra Roccella – ma parallelamente vanno anche individuate misure che prevengano situazioni simili, e questo è possibile solo assicurando massimo sostegno alle famiglie. Già abbiamo fatto molto con il Decreto Caivano, ma dobbiamo fare ancora di più. In Italia il 30% delle famiglie sono monogenitoriali, basta questo dato per comprendere quanto i nostri ragazzi vivano in sofferenza, per questa ragione dobbiamo fornire più strumenti possibili a sostegno di queste e di tutte le famiglie.”