Il Premio Flaiano ricorda Antonio Pennacchi, finalista a luglio

Il Premio Flaiano apprende con profonda tristezza la notizia della morte di Antonio Pennacchi finalista del 48 Premio Flaiano di Narrativa con il suo ultimo libro “La Strada del mare”, ed. Rizzoli

“Lo ricordiamo” – si legge in una nota della presidente del Premio Carla Tiboni- con la motivazione della giuria della narrativa dell’ultima edizione dei Premi Internazionali Flaiano.

“Antonio Pennacchi torna con un romanzo in­tenso ed epico, un nuovo e indimenticabile capitolo della saga della famiglia Peruzzi, in cui racconta gli anni Cinquanta dell’Agro Pontino, del “mondo del Canale Mussolini” e delle donne e degli uomini che lo abitano. E come sempre, nell’opera di Pennacchi, la “piccola” Storia delle famiglie originarie del Veneto, che erano scese nel basso Lazio alla fine degli anni Venti del Novecento per co­lonizzare le terre bonificate dal regime fasci­sta, e che lì erano diventate una comunità, si intreccia e si mescola con la “grande” Storia italiana e internazionale del dopoguerra.
Otello, Manrico, Accio, e tutti i figli e le figlie di Santapace Peruzzi e di “zio Benassi”, cre­scono negli anni del boom economico, men­tre Littoria diventa Latina, e si sviluppa, si dirama, si spinge fino al mare, grazie a quel­la “Strada del mare” per costruire la quale Otello si spezzerà la schiena, che legherà La­tina allo scenario splendido e maestoso del Mediterraneo, del lago di Fogliano e del pro­montorio del Circeo, e che sarà poi percor­sa, oltre che dagli abitanti delle paludi pon­tine, dai grandi nomi della storia italiana e internazionale di quegli anni, tra cui Audrey Hepburn, e John e Jacqueline Kennedy.
E così, tra realtà e finzione, sogno e crona­ca, seguendo e raccontando lo scorrere de­gli avvenimenti, Antonio Pennacchi traccia i percorsi dell’anima dei suoi personaggi, e costruisce un grande romanzo corale che unisce, come capita di rado, scorrevolezza e profondità~ commozione e divertimento, em­patia e gusto intellettuale.
La strada del mare è una nuova, imperdibi­le tappa dell’epica italiana del Novecento, quell’epica che il romanziere di Latina ha sa­puto raccontare come nessun altro”.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.