Grazia a Bearzi: D’Alfonso scrive a Mattarella

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Grazia a Bearzi: D’Alfonso scrive a Mattarella, il presidente della Regione scende in campo in favore di Livio Bearzi, condannato in qualità di preside all’epoca del crollo del Convitto Nazionale nel sisma del 6 aprile del 2009.

Bearzi deve scontare 4 anni di carcere per omicidio plurimo colposo e lesioni colpose per la morte di tre studenti ed il ferimento di altri due. In favore di Bearzi e per la sua Grazia si sono schierati molti personaggi della cultura e della politica, al suo fianco, da ieri, anche il presidente D’Alfonso che nella sua missiva al Capo dello Stato scrive:

“Bearzi che é gravato da una condizione familiare difficile, non può essere assunto quale capro espiatorio di una situazione che affonda le sua radici nell’Ottocento, epoca di fondazione del Convitto. Egli é vittima due volte – scrive D’Alfonso – vittima del terremoto che volle affrontare restando con la sua famiglia ad alloggiare nella struttura che dirigeva e di una discutibile normativa che obbliga i responsabili della sicurezza a denunciare i problemi degli edifici senza poi metterli in condizione di risolverli prontamente. E’ in questa distonia – conclude la lettera – che s’inserisce il mio appello affinchè Le voglia valutare l’ipotesi di concedere la grazia e annullare l’interdizione dai pubblici uffici a Livio Bearzi, che nella sua carriera scolastica si é sempre distinto per merito e fattività”