Gran Sasso, 180 milioni per la messa in sicurezza idrica

“Finalmente dopo tanti anni, abbiamo le chiavi per la soluzione del problema: mantenere la massima sicurezza dell’acqua che arriva nelle case nonostante la coesistenza di tante realtà, ognuna delle quali rappresenta un unicum, all’interno del massiccio del Gran Sasso

Oltre al progetto preliminare, abbiamo un patrimonio di conoscenze unico che ci restituisce la situazione reale di un sistema estremamente complesso del quale poco si conosceva fino a due anni fa”. Sono le parole del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, intervenuto a L’Aquila all’incontro di
presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE) per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso da parte del Commissario Corrado Gisonni. Hanno partecipato anche il commissario straordinario per ripristino e messa in sicurezza della tratta autostradale A24 e A25, Marco
Corsini, i sindaci interessati e i tecnici. In chiusura, l’intervento di Gianni Letta. “E’ una tappa fondamentale, una svolta epocale – ha aggiunto Marsilio – che premia la scelta della Regione di richiedere la nomina di un commissario di governo per risolvere il delicatissimo problema dell’acqua del Gran Sasso che serve circa 800.000 abruzzesi e molti di più durante la stagione estiva. L’attività della struttura commissariale è stata molto incisiva e Gisonni, pur tra le innumerevoli difficoltà tecniche e burocratiche, ha rispettato l’impegno di arrivare in due anni a portare sul tavolo di confronto una seria ipotesi progettuale,
coordinata con il commissario per la sicurezza sismica delle autostrade A24 e A25, Marco Corsini. La Regione farà di tutto per assicurare che le fasi successive procedano con la massima celerità, assicurando alle strutture commissariali tutto il sostegno necessario per chiudere la partita in tempi ragionevoli”.
Il documento è propedeutico alla definizione del progetto definitivo. I costi di messa in sicurezza dell’infrastruttura idrica sono stimati in circa 180 milioni di euro, i tempi di lavorazione fra 3 e 4 anni, a seconda del tipo di cantierizzazione. Uno dei punti fermi esaminati durante la progettazione è stata la realizzazione dei lavori senza interruzione dei servizi essenziali: traffico autostradale, erogazione dell’acqua e accesso ai Laboratori del Gran Sasso Infn, quindi garantendo la piena funzionalità di tutte le infrastrutture.

Nel corso della presentazione però è emersa anche la problematica economica nel senso che le risorse a disposizione (sono stanziati circa 180 milioni) non bastano e già lo ha dimostrato il quadro economico preliminare.