Giuseppe Durato, da Fossacesia alla conquista del Giappone

Da produzione di nicchia, destinata al gusto di pochi appassionati, la cinematografia d’Oriente in pochi anni si è imposta al grande pubblico, anche grazie a premiatissimi film capolavoro. Giuseppe Durato, detto Peppe, i fumetti li disegna. Da sempre appassionato di manga, a 22 anni Peppe ha lasciato Fossacesia per volare fino in Giappone, dove oggi vive e fa nascere le sue creature.

Ormai gli amanti di questo cinema  non sono più quattro gatti illuminati da due lanterne rosse, ma una vera moltitudine che approfitta delle occasioni sempre più numerose per apprezzare le diversissime produzioni asiatiche. Non a caso anche Netflix si è dotata di un’ampia sezione dedicata all’Asia, film doppiati o in lingua originale sottotitolata. Sono state più di una anche le rassegne nate in rete all’ombra del lockdown, come quella proposta dall’Istituto di Cultura Giapponese o quella riservata al cinema coreano. Poi ci sono le kermesse storiche, come il Far East Film Festival di Udine, che detiene il record del coraggio e della lungimiranza, visto che è stato promosso ben 23 anni fa (qui il programma: https://www.fareastfilm.com).

Il FEFF oggi è uno degli appuntamenti più prestigiosi del circuito festivaliero italiano. Per il 2021, lasciate alle spalle le difficoltà della pandemia, la rassegna-concorso torna alle proiezioni in presenza, a Udine, ma resta anche on line, in streaming sulla piattaforma MYmovies (https://www.mymovies.it/ondemand/23feff/)

Dall’introspettivo universo cinese all’eterno conflitto giapponese tra modernità e tradizione, dai colori acidi delle storie dei giovani taiwanesi ai geometrici e affilati contenuti coreani, passando per l’adrenalina di Hong Kong e altri luoghi per noi esotici, il cinema d’Oriente va assolutamente declinato al plurale. Gli stili infatti sono diversissimi, passato e presente si rincorrono, si accavallano, si schiacciano. Violentissimo o poetico, ipertecnologico o antichissimo, giovane o vecchio, donna, uomo gay o gender fluid, tante storie che spesso partono dall’infinitamente piccolo – una casualità, un dettaglio – per arrivare all’infinitamente grande, e talvolta incomprensibile, significato della vita (e della morte). Lo spunto che dà inizio alla vicenda è spesso minuscolo, raramente banale: registi come Zhang Yimou, Wong Kar Wai, Hirokazu Kore’eda, Yojiro Takita, Bong Joon-ho e tanti altri sono lì a dimostrarlo.

Dunque oggi più che mai è facile lasciarsi affascinare dall’Oriente: ne sanno qualcosa i fanatico-dipendenti del sushi o gli estimatori dei manga, fumetti e cartoni le cui storie incollano alla pagina e allo schermo anche tanti giovani abruzzesi. Uno di loro però è andato oltre: Giuseppe Durato, detto Peppe, i fumetti li disegna. Da sempre appassionato di manga, a 22 anni Peppe ha lasciato Fossacesia per volare fino in Giappone, dove oggi vive e fa nascere le sue creature. Diventato famosissimo nell’universo dei fumetti, Peppe ha  pubblicato la sua opera prima “Mingo – Non pensare che tutti gli italiani siano popolari con le ragazze!”. Il fumetto racconta la storia di un ragazzo italiano che decide di trasferirsi in Giappone e che, per mantenersi, inizia a lavora come modello. Oggi Mingo, lavoro dai chiari riferimenti autobiografici, viene tradotto e pubblicato anche in Italia. E il cerchio si chiude.

Di seguito l’intervista rilasciata all’Ansa da Giuseppe Durato:

“Cosa mi ha attirato del Giappone? La prospettiva di avere un pubblico potenzialmente così ampio è stata sicuramente determinante. Poi anche la fascinazione verso la cultura giapponese che mi porto dietro da quando sono bambino. Per me scrivere fumetti è un processo quasi spirituale: dal un lato estremamente intimo, di ricerca interiore e scoperta di sé, dall’altro di connessione con il lettore, che sebbene sconosciuto si lega a me in un modo del tutto unico”.

Per il futuro, il 28enne svela che sta lavorando ad un nuovo fumetto e, aggiunge “credo che continuerò a farlo per i prossimi anni”, senza però nascondere che “in futuro mi piacerebbe tentare l’esperienza da regista cinematografico”. A proposito di un rientro in Italia, Durato afferma che “mi piacerebbe molto provare a pubblicare qualcosa e lavorare in Italia, aspetto proposte interessanti a riguardo per il momento”. Tanti, di recente, gli attestati di stima. A partire dal sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio che lo descrive come “un ambasciatore dell’Abruzzo e dell’Italia nel mondo”. Peppe replica definendosi “onorato: mi sento abruzzese nel profondo e mi manca tantissimo la mia città”.