Flc Cgil su riapertura scuole: “Servono interventi seri e strutturali”

L’obbligo vaccinale per il personale scolastico è scattato il 15 dicembre scorso. La prossima misura certa con la ripartenza della scuola nel 2022 sarà l’utilizzo delle Ffp2 da parte degli insegnanti nella scuola dell’infanzia, così come in quelle classi delle primarie e secondarie dove ci sono alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi.

Ma queste nuove restrizioni con la campagna vaccinale alunni tra 5-11 cominciata solo qualche settimana fa e ancora a rilento (senza alcuna dose ancora l’88,4%, secondo l’ultimo report), potrebbero non bastare. E’ quanti si legge in una nota a firma della Flc Cgil Chieti.

Intanto il Governo ha approvato le nuove regole  in tema di contagi per le scuole

Scuola dell’infanzia – Servizi educativi per l’infanzia:
Con un caso di positività si applica al gruppo classe/alla sezione la sospensione delle attività, per una durata di dieci giorni.

Scuola primaria:
Con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing del gruppo classe: l’attività prosegue in presenza effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0). Il test sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). In presenza di due o più positivi è prevista, per tutta la classe, la didattica a distanza per la durata di dieci giorni 

Scuola secondaria di I e II grado:
Con un caso di positività nella stessa classe è prevista l’autosorveglianza con la prosecuzione delle attività e l’uso delle mascherine ffp2Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che non hanno avuto la dose di richiamo e hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per coloro che sono guariti da più di 120 giorni. Per tutti gli altri è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine ffp2. Con tre casi nella stessa classe è prevista la didattica a distanza per dieci giorni per tutta la classe.

Saranno potenziate le attività di screening per consentire alla popolazione scolastica in autosorveglianza di effettuare i test gratuitamente in farmacia e nelle strutture convenzionate. È partita la distribuzione di mascherine ffp2 al personale preposto alle attività scolastiche e didattiche nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, dove sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

 

Si tratta di un provvedimento estemporaneo e contraddittorio che determinerà problemi organizzativi e gestionali. Distinguere tra i diversi ordini di scuola non aiuta a trovare le soluzioni migliori. Dividere la classe tra alunni in presenza e alunni a distanza, comporterà l’impossibilità di garantire il diritto all’istruzione. Non chiarire  le modalità uniformi per il tracciamento e per lo screening aumenterà l’incertezza e la confusione.

Eppure il 4 gennaio le OO. SS. hanno incontrato il Ministro dell’Istruzione. Al centro della discussione avrebbe dovuto esserci il tema della recrudescenza del virus e della riapertura delle scuole e invece, di fronte a una situazione grave che impone misure tempestive e indicazioni chiare, il ministro si è sottratto al dibattito su questi temi e sollecitato sui contenuti della riunione svoltasi col Presidente del Consiglio su rientro in classe e regole per i contagi ha risposto che non è tenuto a riportare i contenuti.

Una scelta grave considerato che governo e ministero non hanno realizzato nessuna adeguata strategia per contrastare l’espandersi prevedibile del contagio nelle scuole. Anzi, con l’eliminazione dell’obbligo del distanziamento di almeno un metro e il reiterato rifiuto di stanziare le risorse necessarie per realizzare lo sdoppiamento delle classi, hanno smentito la retorica sulla centralità della scuola per lo sviluppo del Paese e hanno dimostrato di considerare i risparmi sulla scuola più importanti della salute e sicurezza di chi vi opera quotidianamente.

L’anno appena concluso ha visto una importante mobilitazione della categoria culminata nello sciopero, che ha portato il Parlamento a intervenire sulla legge di Bilancio 2022. Alcune modifiche sono state apportate come la cancellazione della dedizione come criterio per attribuire le risorse aggiuntive del rinnovo contrattuale, ma ancora tanto resta da fare.

Per la scuola occorre un provvedimento ad hoc che recuperi tutto ciò che non è stato fatto e che implementi significativamente gli investimenti di medio e lungo periodo e le risorse per il contratto. Occorre prorogare i contratti di supplenza Covid, superando l’assurdo termine del 31 marzo e portandolo al 30 giugno, e intervenire sull’annosa questione del precariato. Se la scuola riapre senza un cambio di rotta si rischia un danno evidente; occorrono screening e tamponi, come stabilito già nel Protocollo per la Sicurezza.

Ora al rientro in classe è necessario attivare immediatamente un confronto sulla sicurezza e sulla tutela della salute contro il COVID 19 per individuare una seria azione di contrasto alla pandemia, contemperando la tutela della salute con il diritto all’istruzione e valutando, le misure più idonee sulla base dei dati reali del contagio nelle scuole. Dati che il governo, fino a ora, non ha mai fornito. In una fase così complicata e difficile occorrono azioni e provvedimenti adeguati. I quasi 49.000 alunni e gli oltre 7000 lavoratori  tra dirigenti, docenti e ATA delle scuole  in provincia di Chieti hanno diritto a interventi che consentano di fare lezione in presenza e in sicurezza.