Fiamme nel Parco della Majella, canadair in azione

Dalle 7 di questa mattina in azione anche un canadair partito da Ciampino per domare le fiamme tra Roccamorice e Caramanico. A fuoco una faggeta, prevale l’ipotesi dolosa.

E’ stata la zona impervia in forte pendenza a rendere difficoltose le operazioni di spegnimento dell’incendio sviluppatosi nel pomeriggio di ieri sul Parco della Majella in una faggeta nei pressi di Roccamorice e Caramanico Terme, dove insiste l’area archeologica delle capanne a Tholos. Il fronte delle fiamme si è esteso per circa un chilometro, e le prime operazioni per tentare di circoscriverle, sono state complicate dalle difficoltà di raggiungere via terra il fronte dell’incendio, alimentato dal vento.

Da questa mattina è entrato in azione un canadair decollato da Roma che ha effettuato vari lanci, prelevando l’acqua dal litorale adriatico e dal lago di Casoli. Intorno alle 10 l’incendio è stato circoscritto e successivamente domato, con le successive operazioni di bonifica.

ZAZZARA: FIAMME SOTTO CONTROLLO – “L’incendio ha trovato spazio nella notte. Oggi è sotto controllo grazie all’intervento aereo in corso da questa mattina. Per fortuna parliamo di una zona priva di macchie importanti e di grosso sostegno alla combustione. Purtroppo temiamo che l’incendio sia stato provocato volutamente”. Lo afferma il presidente del Parco nazionale della Majella, Lucio Zazzara. Ricordando anche il rogo dei giorni scorsi a Lettomanoppello, dove c’erano “tracce inequivocabili di dolo”, il presidente afferma che “le persone che per superficialità o per dolo fanno cose del genere vengono individuate e perseguite e, quindi, non devono dormire sonni tranquilli”.

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.