Emergenza idrica, nuove chiusure notturne domani a Pescara

L’Aca annuncia nuove chiusure dell’erogazione idrica anche a Pescara, in zone dove finora non erano mai avvenuti i razionamenti notturni. I motivi sono dettati dal “perdurare della crisi idrica” e dall’ “innalzamento delle temperature” che determinano la carenza delle sorgenti e l’incremento dei consumi idrici.

Per questa ragione, nella nota diffusa nel pomeriggio di oggi dall’azienda che gestisce il servizio consortile acquedottistico a Pescara e provincia e in alcune zone del Chietino e del Teramano, si comunica che domani (giovedì 19 agosto) dalle 22 alle ore 6 del giorno successivo Aca effettuerà una chiusura programmata dell’erogazione idrica nelle seguenti zone di Pescara:
– Quadrilatero tracciato ferroviario – Fiume Pescara – Via Tiburtina – Via Ombrone e zone limitrofe;
– Tratto di via Tirino e vie limitrofe da incrocio di via Lago di Civita a incrocio via Lago Isoletta

Per le utenze prive di autoclave sono stati allestiti i serbatoi, da ricaricare e munire di rastrelliera, in aree coperte messe a disposizione dai Comuni. Saranno accessibili agli utenti e presidiate con personale del Comune, o della protezione civile, per il coordinamento e il rispetto delle norme Covid. Per i soggetti fragili (Rsa) sono state attivate forniture di acqua imbottigliata.

A Pescara i serbatoi si trovano al Palarigopiano (serbatoio con rastrelliera da 5.000 l) e al Palaelettra (serbatoio con rastrelliera da 3.000 l).

Critiche su un’emergenza che, nel periodo più caldo dell’anno sta colpendo migliaia di famiglie per la seconda estate consecutiva, sono state espresse dal vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari: “Quello che sta accadendo in questi giorni intorno ad Aca e tutto il servizio idrico abruzzese non è più accettabile, ed è arrivato il momento di ristabilire la verità. Tutti i cittadini devono sapere, infatti, quale sia la gestione di ACA ed ERSI. ACA è una società pubblica partecipata da tutti comuni della provincia di Pescara e alcuni comuni delle province di Teramo e Chieti. L’assemblea dei soci di ACA è composta da tutti i sindaci, ed è l’assemblea stessa a nominare il CDA e ad approvare i bilanci. Se i Sindaci votano il bilancio e nominano i vertici, come possono poi lamentarsi per le carenze idriche se hanno di fatto approvato l’operato della società? Perché non hanno fatto niente in tutti questi anni per prevenire l’emergenza gravissima di queste settimane? È inaccettabile che questi politici adesso si limitino a puntare il dito contro qualcuno, rifiutando di prendersi le proprie responsabilità”.

“Le reti nella provincia di Pescara, e non solo – sottolinea Domenico Pettinari – sono un colabrodo. In molti tratti viene dispersa fino all’80% dell’acqua immessa, lasciando così migliaia e migliaia di cittadini privi di un servizio essenziale per la propria vita quotidiana. Queste sono le conseguenze di anni di incuria di una classe politica incapace di prevenire le emergenze, e che adesso prova a nascondere agli abruzzesi il fatto che loro siano direttamente implicati nell’operato della società. Sono i sindaci, infatti, ad approvare i bilanci nei quali non si prevedono fondi adeguati per il rifacimento di tutte le infrastrutture colabrodo e investimenti per limitare al massimo la perdita idrica. Ma altrettanto grave è l’assordante silenzio di Regione Abruzzo, soggetto che avrebbe la capacità economica per stanziare i fondi necessari e che, attraverso l’ente Ersi, dovrebbe vigilare sulle reti idriche di tutto il territorio e intervenire dove è necessario farlo con urgenza. Purtroppo però l’inerzia della Regione sta generando conseguenze gravissime. Sono venuto a conoscenza del fatto che ERSI si sia limitata a richiedere ai gestori del servizio idrico, tra cui ACA, una relazione sulle attività messe in campo per anticipare e prevenire le situazioni di crisi idrica nel marzo scorso. Solamente ad agosto, nel pieno dell’emergenza, è stata constata la mancata risposta delle società. In mezzo abbiamo di fatto assistito a cinque mesi di silenzio e immobilismo inaccettabile”.