Emergenza idrica: disagi fino a fine settembre. Per l’ACA “situazione diversa solo in autunno”

Il presidente dell’Aca Giovanna Brandelli fa il punto sulla riduzione idrica nei 64 Comuni che ricadono nella gestione del consorzio acquedottistico di Pescara. “Ci auguriamo che chiudendo entro il 30 settembre il cantiere del progetto del Tirino avremo 200 litri al secondo in più e per l’autunno poter avere una situazione diversa”.

“Tante sono le cause di questa emergenza idrica e, quindi, quando una di queste cause verrà meno, avremo una riduzione del problema”. Dichiarazioni che arrivano certamente anche alla luce della protesta di sabato a Pescara dove una mamma di famiglia ha lavato i panni nell’acqua della Nave di Cascella e, più in generale, rispetto ad un disagio che migliaia di cittadini vivono da ormai settimane.

“Bisogna considerare che abbiamo una riduzione della risorsa di 340 litri al secondo in meno del fabbisogno che è di 3400 dopo il periodo Covid, perché l’extraconsumo dello scorso anno non è tornato indietro. La crisi idrica dello scorso anno era legata alla scarsità di precipitazioni del 2020 e quelle del 2021 non sono riuscite a compensare quanto accaduto un anno fa e non siamo riusciti a tornare ai livelli standard di prima di ricarica delle sorgenti. Abbiamo una riduzione di risorsa alle sorgenti, questo è vero, ma non abbiamo perdite dalle adduttrici ai rami principali, ma le perdite le abbiamo nei tratti finali delle reti e delle condotte. C’è però una cosa positiva – spiega il presidente del Cda Aca – perché da oggi con il Tirino abbiamo un ulteriore incremento di acqua perché guadagniamo 60 litri al secondi con l’attivazione del progetto nato nel 2020 (poi bloccato da tecnici e burocratici) per una condotta provvisoria che è stata attaccata in questo ultimo fine settimana. Abbiamo messo in piedi anche il servizio del soccorso idrico per chi ha una autoclave e resta senza risorsa. L’autoclave, voglio lanciare quesito messaggio, fa parte dell’uso solidale e sostenibile dell’uso della risorsa idrica. L’autoclave permette di far arrivare l’acqua fino ad un settimo piano. Se così non fosse avremmo bisogno per far arrivare in alto l’acqua dovremmo aumentare la pressione sulle tubazioni, rischiando la rottura e riducendo poi il fabbisogno per chi viene dopo. Le chiusure? Il sistema dell’approvvigionamento idrico fa sì che si debba, nei periodi estivi e di extra consumo, per evitare di far mancare la risorsa idrica bei tratti terminali, approntare delle chiusure per far riempire i serbatoi. A noi non piace chiudere l’acqua ma abbiamo il dovere di amministrare operativamente il bene acqua, garantendo solidarietà e sostenibilità. Noi siamo la trincera e quelli che subiscono l’onda d’urto dell’ utenza, dei cambiamenti climatici e della riduzione di acqua nelle sorgenti, ma siamo l’ente attuatore di un sistema della gestione della risorsa idrica che dobbiamo amministrare. Ci auguriamo che chiudendo entro il 30 settembre il cantiere del progetto del Tirino di cui parlavamo prima, avremo 200 litri al secondo in più e per l’autunno poter avere una situazione diversa”.