Emergenza Covid: dall’unità di crisi la conferma dell’Abruzzo in giallo. Appello di Marsilio a vaccinarsi tutti

Obbligo di vaccino per gli over 50: senza super green pass a lavoro solo se immunizzati o guariti dal Covid. Duro scontro, ieri, tra Regioni e Governo per parametri, colori e tamponi su asintomatici. L’Abruzzo andrà in zona gialla:” Omicron corre veloce, vaccinatevi tutti ” l’appello del presidente Marsilio

Lo ha detto, al termine della riunione dell’Unità di crisi regionale che si è svolta a Pescara, il governatore dell’Abruzzo Marsilio, aggiungendo che:” Nel corso dell’incontro tra Governo e Regioni è stato chiesto all’esecutivo di rivedere i parametri per la classificazione dei territori in aree di rischio colorate”.

“Al Governo – spiega Marsilio – abbiamo chiesto anche di rivedere la classificazione dei casi in ospedale perché abbiamo una percentuale importante di persone che non vanno nelle strutture sanitarie a causa del Covid: ci vanno per altro, fanno il tampone di controllo, scoprono di essere positive e vengono poi conteggiate per le soglie Covid. Questo – osserva il presidente – è improprio, perché quel sistema che avevamo individuato come Regioni serve a valutare quanto il Covid impatti sugli ospedali, cioè le persone che finiscono in ospedale per colpa del Covid, non quelle che vengono scoperte casualmente e che sono asintomatiche”.

“Ho chiesto ai ministri Gelmini e Speranza di poter smettere di fare tamponi a raffica sulle persone asintomatiche perché oggettivamente questo sistema non regge più in tutta Italia. Tutte le Regioni sono disperate. E’ impossibile fare un tracciamento quando i casi sono milioni e nel giro di una settimana andrebbe tracciata quasi tutta la popolazione”.

“Stiamo cercando di incrementare al massimo possibile la capacità di vaccinazione – aggiunge Marsilio al termine dell’Unità di crisi-. Il problema dei tamponi incide anche sulla vaccinazione: non si è in grado di sostenere questa mole di casi positivi e di tracciamento e fare contestualmente la campagna vaccinale, gli screening. Oggi tutte le Regioni hanno sollevato questo problema, speriamo che questo dialogo sia servito ad aprire una riflessione nel Governo e con il Cts nazionale sulle regole, così da destinare risorse umane da attività oggi inutili e concentrarle dove c’è più bisogno”.

Rinnovo l’invito a vaccinarsi, affinché tutti si vaccinino. Il 78% delle persone che attualmente in Abruzzo occupano i posti letto di terapia intensiva non è vaccinato. Questo numero deve far riflettere. Chi non si vaccina non fa del male solo a se stesso, avendo molte più probabilità di finire in rianimazione, ma sottrae posti letto, personale, anestesisti e rianimatori a tutto il resto della popolazione”. Conclude il governatore, Marco Marsilio: “Continuiamo ad avere ritardi sulle liste di attesa, sugli screening oncologici e su tutte le attività – sottolinea il governatore – operazioni che non si possono fare perché non c’è personale disponibile. A fronte del 90% di popolazione vaccinata, questo 10% di popolazione che non si è vaccinata riempie quasi per l’80% i posti in terapia intensiva e per oltre la metà i posti in area medica: l’utilità del vaccino è dimostrata da questi numeri. La velocità con cui corre Omicron rende molto più probabile che le persone non vaccinate possano essere contagiate“.

Il governatore ha aggiunto, poi, che nel corso della riunione è stato fatto il punto sulle attività finalizzate a “rafforzare tutto il lavoro di terapie precoci, di assistenza a domicilio e di individuazione dei casi sintomatici. Inoltre – aggiunge – ci stiamo concentrando sullo screening per gli studenti per riaprire le scuole il 10 gennaio nella massima sicurezza possibile, cercando di far emergere, al setaccio, tutti i casi positivi. Poi bisogna continuare a lavorare, e la regione Abruzzo è tra le migliori, con le terapie. Ora ci hanno distribuito anche questo nuovo farmaco che cominceremo a usare sui casi target. Speriamo possa dimostrare la sua efficacia. Cerchiamo di reggere l’onda d’urto di questa ondata”, conclude il governatore.

Al Tg8 delle 19.30 l’assessore Verì:Numeri da zona gialla. Abbiamo fatto il punto sulla questione ospedalizzazione. Vogliamo garantire assistenza a tutti gli abruzzesi e per questo abbiamo affrontato il discorso occupazione ospedali. Gli screening agli studenti ricordiamo essere su base volontaria. Il 70% dei posti letto è occupato da non vaccinati e questo è un dato di fatto”.

Obbligo di vaccino per gli over 50, che potranno andare al lavoro solo se immunizzati o guariti dal Covid. Il governo approva l’ennesimo provvedimento per tentare di fermare la crescita senza fine dei contagi – anche oggi 189mila casi, record dall’inizio della pandemia.

La maggioranza si divide sull’introduzione dell’obbligo del super pass per accedere ai servizi o entrare nei negozi, con la Lega che dopo aver minacciato l’astensione deve incassare la ‘linea’ imposta del premier Mario Draghi sull’obbligo vaccinale ma ottiene la modifica della norma prevista dalla bozza entrata in Consiglio dei ministri: per andare in banca, dal parrucchiere o alle Poste basterà il pass base.

“Vogliamo frenare la crescita dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite” dice il premier.

Il nuovo decreto passa all’unanimità, ma arriva dopo una giornata tesa tra i partiti nella quale le posizioni sono rimaste quelle già emerse nei giorni scorsi.
Appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, scatterà l’obbligo del vaccino fino al 15 giugno per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni o che li compiranno entro quella data, con l’esenzione solo per chi ha un certificato medico. Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. Per chi dovesse decidere comunque di non immunizzarsi è prevista una sanzione di 100 euro, anche questa una scelta introdotta in Cdm che nella bozza non era indicata.

Per i 50enni scatta anche un altro intervento: dal 15 febbraio si potrà andare al lavoro solo con il super green pass. Una misura che vale sia per il privato e il pubblico, compreso chi lavora in ambito giudiziario e i magistrati. La norma non si applica, invece, per gli avvocati difensori, i testimoni e le parti del processo. Le verifiche spetteranno ai datori di lavoro e chi non ha il superpass sarà assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, “con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari”, ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque “altro compenso o emolumento comunque denominato”.

Le imprese potranno però sostituire chi non ha il pass rafforzato. In questo caso sono previste sanzioni: chi entra in un luogo di lavoro e non ha il super pass incorre in una sanzione erogata dal prefetto che va da 600 a 1.500 euro. E tornerà anche l’uso massiccio dello smart working: i ministri Brunetta e Orlando hanno firmato la circolare nella quale si sensibilizzano le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a utilizzare pienamente lo strumento.

Con il decreto il governo modifica anche la gestione dei casi covid a scuola. In quelle dell’infanzia, con un positivo si va in quarantena per 10 giorni mentre alle elementari, con un caso si applica la sorveglianza con test al primo e dopo cinque giorni mentre con 2 casi si resta a casa per 10 giorni. In medie e superiori, invece, con un caso si resta in classe (con l’autosorveglianza e l’utilizzo della Ffp2) mentre con 2 casi vanno in Dad per 10 giorni solo i non vaccinati e chi è guarito o vaccinato da più di quattro mesi senza aver fatto il booster. Con tre positivi, invece, tutta la classe è a casa per 10 giorni. Un punto, quest’ultimo, che ha visto salire la tensione nell’incontro tra governo e Regioni poiché nella bozza del decreto la didattica a distanza era prevista con 4 casi. Alla fine la norma è stata cambiata in Cdm e la richiesta dei governatori è stata accolta.