Emergenza cinghiali, la Coldiretti manifesta davanti all’Emiciclo

Una manifestazione all’Aquila dinanzi all’Emiciclo organizzata da Coldiretti e con moltissimi allevatori presenti per richiamare l’attenzione verso il problema dell’assalto di cinghiali a campagne e città.

L’allarme per l’invasione di cinghiali non è mai stato così alto in Italia e con l’emergenza Covid si sono spinti secondo gli allevatori sempre più vicini all’abitato e non è più un problema di convivenza, per la Coldiretti non c’è regolamentazione. Per questo hanno consegnato alla Regione una bozza di delibera con 4 proposte.  Presente il vice presidente della giunta regionale e assessore all’agricoltura Emanuele Imprudente che sostiene che la Regione sta mettendo in campo tanti sforzi perché il problema è serio e reale ma serve una modifica ad una norma nazionale. Gli animali selvatici  distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino nei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti, con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. Questa la denuncia degli allevatori presenti che si sono ritrovati sostenuti anche da moltissimi sindaci del territorio con le fasce tricolori.

Con l’emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell’uomo all’aperto, il numero dei cinghiali che invadono città e campagne da nord a sud dell’Italia è aumentato del 15%, raggiungendo la cifra record di 2,3 milioni di esemplari. E’ quanto emerge dalla stima di Coldiretti in occasione della protesta di agricoltori, cittadini e istituzioni in tutto il Paese. I branchi nelle città, sottolinea la Coldiretti, sono alla ricerca di cibo tra i rifiuti, nei parchi e addirittura nei cortili delle case con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 200 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole ma, sottolinea Coldiretti, viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale. Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 del ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana. Piano che prevede una riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 e quelle programmabili nella rete delle aree protette. La Coldiretti chiede che le Regioni si coordinino con lo Stato e operino in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento dei cinghiali.