Elezioni Abruzzo: l’astensionismo resta il primo partito

È durato poco l’entusiasmo per l’affluenza alle urne alle ultime elezioni regionali in Abruzzo. La ricetta anti astensionismo del governatore rieletto, Marsilio

Il dato iniziale sull’affluenza delle 12, che domenica aveva quasi fatto gridare al miracolo, è stato subito ridimensionato dai successivi, ricacciando indietro il sogno di una ritrovata affezione al voto.

È un punto cruciale su cui tutti i partiti, vincenti e perdenti, sono chiamati a riflettere. La metà degli abruzzesi ha scelto di non contribuire alla scelta dei propri rappresentanti al governo regionale, dell’una e dell’altra parte.

“L’astensionismo – ha detto il presidente della Regione Abruzzo appena rieletto, Marco Marsilio – è un problema che esiste in tutta Italia, da una decina d’anni, nell’Italia che sembrava un paradiso della democrazia occidentale. In altri Paesi, come gli Stati Uniti, è un problema esiste da molto tempo. Mi dispiace che non ci sia stata tanta partecipazione. Nella proposta di legge elettorale che ho fatto ci sono liste più lunghe, per inserire candidati che possono capitalizzare la fiducia dei cittadini. Ecco, credo che se in questi cinque anni faremo vedere gli ospedali che si realizzano, le ferrovie che si cominciano a realizzare, le strade che si rimettono a posto, se facciamo vedere questo, credo che sia la ricetta migliore per riportare i cittadini a votare”.