Economia: basta prender aiuti e poi delocalizzare e licenziare

“Ci sono aziende che stanno ricevendo incentivi, agevolazioni in un periodo in cui c’è crisi ma ci sono anche imprese che stanno facendo utili proprio grazie agli incentivi statali. E poi queste aziende decidono di delocalizzare la produzione e, nel contempo, di licenziare”. Così Carmine Ranieri Segretario Generale Cgil Abruzzo-Molise.

“Chiediamo al governo di legare gli incentivi a delle condizioni. E’ giusto aiutare le aziende ma a patto che queste capiscano il ruolo sociale al quale sono chiamate anche dalla nostra Costituzione e, quindi, a loro volta abbiano l’impegno a mantenere qui l’occupazione, la ricerca e a fare qui gli investimenti. Questo processo deve essere fatto all’interno di una politica industriale dove le nostre istituzioni (Regione e Stato) sono chiamate a vincolare queste imprese a fare in Italia gli investimenti, a mantenere qui l’occupazione. Tra l’altro l’Abruzzo potrebbe soffrire fortemente di questo processo scellerato di delocalizzazione, perchè la nostra è una regione manifatturiera con una forte presenza di multinazionali”.

“Siamo preoccupati. La Riello è un caso emblematico; un’azienda che, oggi, ha una forte produzione grazie agli incentivi sul 110%, eppure decide di delocalizzare. Il problema è senza dubbio politico, perchè le istituzioni devono fare una politica industriale, devono condizionare tutti gli incentivi affinchè la produzione resti nella nostra regione. Non è più possibile pensare ad aziende che vengano in Abruzzo per fare shopping, prendere incentivi e poi andare via appena trovano da un’altra parte condizioni migliori”.