Due ricorsi al Tar contro il biodigestore di Teramo

Due ricorsi ai giudici amministrativi contro il progetto del biodigestore anaerobico in contrada Carapollo di Teramo, destinato a estrarre biometano

Gli atti, depositati negli ultimi mesi del 2024 presso il Tar Abruzzo e il Tar Lazio, sono stati firmati dalla neonata associazione “Sicurezza & Ambiente Città di Teramo”. Nel ricorso al Tar Abruzzo, l’associazione contesta la delibera comunale che ha delimitato il centro abitato di Villa Pavone, ritenuto idoneo per il posizionamento dell’impianto nell’area dell’ex inceneritore.

Contestualmente, il ricorso al Tar Lazio mira ad annullare il provvedimento del Comitato regionale Via, il quale esclude la necessità di una valutazione d’impatto ambientale per il progetto del biodigestore, destinato a estrarre biometano da scarti alimentari e sfalci di verde.

Il sindaco di Teramo, D’Alberto, insieme al presidente della Team Sergio Saccomandi, ha difeso il progetto in un’intervista al quotidiano Il Centro, affermando che “opporsi al progetto significa opporsi agli interessi della città” e sottolineando i notevoli benefici attesi dall’impianto.

Su queste dichiarazioni l’associazione ‘Sicurezza & Ambiente Città di Teramo’ ha prontamente reagito, riaffermando la propria opposizione e sollevando dubbi sulla sostenibilità ambientale dell’intervento.

IL SERVIZIO DEL TG8