La preoccupante vicenda del giovane pescarese Luigi Giacomo Passeri, in carcere in Egitto con una pesante condanna a 25 anni per detenzione di sostanze stupefacenti. Il Sindaco Carlo Masci scrive una lettera al Ministro degli Esteri Tajani.
25 anni nelle carceri egiziane, in uno stato di detenzione in contrasto con i diritti civili. Dall’appello dei famigliari a quello delle Istituzioni, in particolare del sindaco di Pescara Carlo Masci che in queste ore ha scritto e inviato una lettera indirizzata al Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per Passeri un’accusa pesante, ben oltre, secondo i parenti di Passeri, le reali responsabilità e che gli è costata una condanna a 25 anni nel carcere de Il Cairo, in una situazione intollerabile. Dopo essere stato pesantemente maltrattato ha ricevuto, anche, scarse cure mediche per la rimozione dell’appendice, secondo quanto riferito dal fratello, l’unico che è riuscito a scambiare al telefono due parole con lui:
“Le legittime preoccupazioni dei famigliari di possibili violazioni dei diritti fondamentali – scrive Masci nella lettera – m’impongono, pertanto, di richiedere il suo autorevole intervento, volto non solo ad apprezzare la fondatezza dei timori sui rischi di privazioni dei diritti fondamentali in capo al Passeri, ma, soprattutto, ad instaurare un dialogo con le autorità egiziane, al fine di stabilire se siani applicabili altri strumenti di cooperazione giudiziaria in materia penale, che prevedano l’espiazione della pena in Italia,, comunque, affinché sia accordato al più presto un regime di custodia scevro da misure inumane e degradanti, in linea con le convenzioni internazionali sui diritti umani, alcune, peraltro, ratificate dallo Stato Egiziano, anche in relazione ai fatti delittuosi scrittigli”