Da gennaio a novembre 9 morti in montagna: 2022 “annus horribilis” sulle cime abruzzesi

Il 2022 sarà ricordato, pur mancando ancora oltre un mese alla fine, come un ‘annus horribilis’ per le morti in montagna registrate in Abruzzo: 9 le persone decedute quest’anno, di cui 7 a causa di incidenti

I nove decessi registrati da gennaio a novembre rappresentano un numero che raddoppia la media dei decessi in montagna registrati negli ultimi dieci anni, e supera di una unità il 2019, quando fu registrato il peggior numero di decessi.

La prima morte registrata quest’anno risale al 2 aprile scorso ed è quella dell’alpino Danilo Lesti, 34 anni, originario del Teramano – esperto di montagna e ufficiale in servizio a Vipiteno – morto durante le sue vacanze in Abruzzo a causa di una caduta nel corso di una arrampicata sul Monte Piselli.

Il 28 aprile muore un escursionista esperto di 60 anni, Marco Trozzi, di Pescocostanzo (L’Aquila), precipitato per alcuni metri nei pressi di Rava Giumenta Bianca, sulla Maiella, mentre scende con gli sci. Il 26 giugno muore un fotografo romano, Gianluca Gasbarri, 31 anni, durante una scalata sul Gran Sasso: il giovane, con la passione dell’alpinismo, cerca di raggiungere il Corno Piccolo, a 2.655 metri, quando perde la presa sulla corda e precipita per 50 metri.

Drammatico l’incidente del 10 luglio: Marco Ferretti, 36 anni, di Montesilvano (Pescara), nel tentativo di soccorrere il suo cane, precipita nel vuoto sul versante chietino della Maiella, in località Cime Murelle di Pretoro; muoiono entrambi. Il 18 agosto è un malore a causare la morte di Antonio Di Rocco, un 62enne di Sulmona (L’Aquila), mentre partecipa ad un’escursione sul monte Amaro.

Tre decessi si registrano a settembre: il 18 una donna di Ostia, Antonella Di Falco, di 66 anni, muore per un malore mentre passeggia nelle vicinanze del lago della Montagna Spaccata ad Alfedena a quota 1.450 metri; il 25 due alpinisti esperti, Marco Paccosi, 43 anni, di Sansepolcro (Arezzo), e di Luca Iani, 56 anni, di Roma, muoiono nel corso di una arrampicata sul Gran Sasso, cadendo a causa del rapido cambiamento delle condizioni meteo nell’area, con raffiche di vento e pioggia.

L’ultima morte è quella della scorsa notte: Roberto Testa, 34 anni, ingegnere di Colleferro (Roma), sulla Maiella, resta ferito dopo essere scivolato lungo la via del ritorno dal Bivacco Fusco a quota 2.455 metri; soccorso, nonostante le condizioni meteo proibitive, per un principio di ipotermia, muore all’ospedale di Chieti.