Covid: ancora mascherine al chiuso ma solo in alcuni ambiti/ LEGGI DETTAGLI

“Alla Camera è stato appena approvato un emendamento in commissione che prevede la proroga in alcuni ambiti dell’uso delle mascherine al chiuso: nei trasporti a lunga percorrenza e locale, gli ospedali e presidi sanitari, le rsa, tutti gli eventi in cinema e teatri e i palazzetti dello sport. Raccomandiamo la mascherina in tutte le situazioni con rischi di contagi fino al 15 giugno

L’obbligo dell’utilizzo delle mascherine al chiuso sarà prorogato “dal 1 maggio al 15 giugno 2022” anche per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in “locali di intrattenimento e musica dal
vivo e in altri locali assimilati”, oltre che in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, nonché per gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso. E’ quanto si legge nell’emendamento all’ultimo decreto Covid di marzo approvato in Commissione alla Camera.

“Fino al 15 giugno 2022 – si legge nell’emendamento approvato oggi – hanno l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, ivi incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (RSA), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017”. La proroga dell’utilizzo delle mascherine, chirurgica o di maggiore efficacia protettiva, è stata invece già prevista per la scuola fino alla conclusione dell’anno scolastico 2021-2022. Fanno eccezione i bambini fino a 6 anni di età e i soggetti con patologie incompatibili con l’uso di tali dispositivi di protezione.

“In tutti gli altri luoghi di lavoro”, esclusi quelli di ambito sanitario e gli ospedali, “senza distinzione tra pubblico e privato, la mascherina sarà solo fortemente raccomandata”. E’ quanto dichiara il Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa (Noi Con l’italia), a margine dei lavori della Dodicesima Commissione, a cui ha partecipato in rappresentanza del Governo. “Con l’approvazione in Commissione alla Camera dell’emendamento all’ultimo decreto Covid di marzo finisce l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine praticamente ovunque, tranne alcuni ambiti”.

Le mascherine, spiega Costa, “resteranno obbligatorie al chiuso fino al 15 giugno nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, per gli spettacoli aperti al pubblico nei cinema, nei teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso. Sarà così anche per lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, incluse le rsa”. Costa ha quindi precisato che “in tutti gli altri luoghi di lavoro, senza distinzione tra pubblico e privato, la mascherina sarà solo fortemente raccomandata”.

“Sono personalmente soddisfatto – ha commentato il sottosegretario – del risultato raggiunto, anche perchè ho sempre sostenuto insieme al mio partito, NCI, che ci fossero le condizioni per proseguire nel graduale ritorno alla normalità. L’inizio di questa fase nuova è coerente con la responsabilità dimostrata dagli italiani che hanno imparato a convivere con il virus con grande consapevolezza. E’ un atteso messaggio di fiducia per i cittadini”.

La pandemia “non è finita e chiediamo di intensificare anche la campagna vaccinale con le quarte dosi per gli over 80 ed i soggetti fragili”. Così il ministro della salute, Roberto Speranza, intervenuto alla conferenza nazionale dell’Anaao Giovani. “Siamo ancora dentro la pandemia e siamo in una fase cruciale, ma abbiamo strumenti diversi per gestirla. Il lascito di questa pandemia non deve però essere rappresentato solo dalle difficoltà, ma anche da uno scatto di consapevolezza dell’importanza delle politiche per la salute e la consapevolezza che si può fare un passo in avanti”.