Caro affitti studenti fuori sede: in Abruzzo scarsa qualità alloggi e canoni in aumento

Secondo un’indagine condotta da SUNIA, CGIL e UDU-360 GRADI: in Abruzzo si registra una scarsa qualità degli alloggi destinati agli studenti fuori sede con canoni in aumento

La CGIL e il sindacato degli inquilini SUNIA Abruzzo-Molise congiuntamente al Coordinamento Regionale UDU- “360 gradi intervengono sul tema del caro affitti, che dopo il COVID ha toccato anche gli studenti abruzzesi. In Abruzzo, nelle città sedi universitarie, si registrano aumenti fino al 15% del costo dell’affitto a carico degli studenti universitari. Un dato preoccupante, seppur con una situazione di partenza sicuramente migliore rispetto alle grandi città italiane.

A Teramo, da un sondaggio condotto dal Consiglio degli Studenti UNITE il cui Presidente è Walter Verrigni, è emerso un costo medio degli affitti per una stanza singola di circa 200 euro, con un aumento del 15% circa rispetto al periodo pre-pandemico, a fronte di una qualità degli alloggi mediamente scarsa, dove gli studenti segnalano problemi di umidità, scarso isolamento energetico, vetustà.

A L’Aquila la situazione è più variabile in base alle zone della Città: gli affitti variano dai 180 ai 400 euro. Sono comunque presenti problematiche di qualità degli alloggi.

A Chieti gli affitti per una stanza singola vanno dai 190 ai 280 euro.

A Pescara tra i 170 e i 250 euro.

Preoccupante in tutte le città il costo delle utenze e delle spese condominiali, che sono aumentato a causa delle conseguenze sui costi energetici del conflitto Russo-Ucraino.

Gli studenti denunciano inoltre la scarsità di posti letto nelle residenze universitarie: a Teramo è in previsione la costruzione della residenza universitaria di Viale Crucioli con circa 200 posti letto, mentre nelle altre città sono già esistenti le residenze con 160 posti letto a L’Aquila, 70 a Chieti e 65 a Pescara. Il SUNIA, la CGIL e il Coordinamento UDU-360 gradi chiedono con forza che questi numeri vengano implementati per supportare gli studenti in situazione di bisogno, con un risultato positivo anche sul mercato privato che, con la riduzione della domanda di alloggi, vedrebbe sicuramente una riduzione dei prezzi applicati. In ordine agli impegni che i sindacati degli inquilini e le confederazioni hanno condiviso anche nella piattaforma rivendicativa sui temi dell’abitare, il Segretario della CGIL Carmine Ranieri e del SUNIA Giuseppe Oleandro, chiedono sia livello regionale che nazionale, una nuova politica e un progetto complessivo di diritto allo studio, all’interno del quale devono essere individuate anche forme di sostegno abitativo per gli studenti fuori sede. I fondi del Pnrr non stanno andando nella direzione di favorire significativamente il diritto allo studio, ma soprattutto sono indirizzati verso il settore privato e il libero mercato. Secondo Cgil e Sunia è necessario istituire dei fondi a favore dei Comuni per coofinanziare l’acquisto e la ristrutturazione di alloggi di aziende pubbliche e private fallite e dai beni confiscati alla mafia. C’è la necessità – concludono – di costruire e attuare un welfare che si misuri con il mutato assetto sia sociale che economico delle città e con i molti aspetti delle nuove povertà e con le nuove disuguaglianze.

Sugli interventi da mettere in campo a livello locale Oleandro del SUNIA, si impegna a sostenere gli studenti, in sede di revisione degli accordi territoriali sulle locazioni, affinché sia prevista una riduzione del tetto massimo e la rimozione dell’aumento previsto di tale tetto per le locazioni agli studenti universitari, che a seconda della città oggi va dal 15% al 20%.